I familiari di Gloria Griguoli sul sagrato della chiesa di San Giuseppe

SAN SALVO

L'ultimo saluto a Gloria: «Addio, vola più in alto che puoi»

Chiesa gremita alle esequie della 17enne deceduta sulla Bifernina in un incidente stradale

SAN SALVO. Non si è mai pronti a lasciar andare o a perdere una persona cara. La morte è uno degli eventi critici della vita più duro da affrontare e superare. È doloroso, troppo doloroso, soprattutto quando viene a mancare un figlio che stava appena affacciandosi alla vita. Per i familiari e gli amici di Gloria Griguoli, 17 anni, la morte della ragazza è stato un dolore lancinante. Una esperienza altamente traumatica e destabilizzante. Palpabile ieri lo strazio nel corso del rito funebre celebrato alle 15 nella chiesa di San Giuseppe, a San Salvo.

Il feretro della ragazza, vittima una settimana fa di un incidente stradale avvenuto sulla Bifernina, in territorio di Ripalimosani, alle porte di Campobasso, è uscito dalla casa paterna in via Bramante, dove i genitori Angela e Amedeo hanno voluto che venisse allestita la camera ardente. Il corteo funebre ha quindi raggiunto la chiesa di San Giuseppe. La bara bianca ricoperta di candide rose e fiori blu è stata portata a spalla in chiesa. Sul sagrato tantissimi giovani.

Davanti alla chiesa insieme ai genitori anche Giorgia, la sorella minore di Gloria, gli scout di San Salvo e tantissimi cittadini. Momenti di grande commozione si sono registrati durante l’omelia del celebrante, don Raimondo Artese che indossava i paramenti viola del lutto, e ancora più quando la sorella di Gloria, Giorgia l’ha salutata dal pulpito.

«Dovevamo festeggiare i tuoi 18 anni», ha detto Giorgia fra i singhiozzi, «ma la vita non te lo ha permesso. Non ti ha permesso di scrivere tutto quello che volevi. Stavi a scrivere per ore e poi buttavi tutto. Ti terrò sempre nel cuore. Ricordo i nostri pianti insieme, i nostri segreti, i nostri litigi. Non potevamo stare l’una senza l’altra e ora io sono sola. Eri un punto di riferimento. Ma quel maledetto 9 novembre è finito tutto».

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