La calunnia ha aumentato la condanna per Pagano

1 Ottobre 2014

La Corte d’assise d’appello ha accolto il ricorso presentato dalla Procura I difensori valutano se andare in Cassazione: «Non c’è stata premeditazione»

SAN SALVO. Le motivazioni della sentenza emessa lunedì dalla Corte d’assise d’appello contro Vito Pagano, 30 anni, di San Salvo, per l’omicidio di Albina Paganelli, 68 anni, saranno rese note fra qualche mese. Dal dispositivo, tuttavia, si evince che l’aumento della pena da 15 anni e 4 mesi a 17 anni e 6 mesi è stato determinato dal riconoscimento del reato di calunnia. Pagano ha rischiato una pena ancora più severa.

«La Corte ha accolto le nostre motivazioni e non ha riconosciuto la premeditazione. Se lo avesse fatto Pagano avrebbe rischiato 30 anni di reclusione», confermano soddisfatti i difensori del giovane, gli avvocati Fiorenzo Cieri e Clementina De Virgilis.

Il presidente della Corte, Luigi Antonio Catelli e il giudice De Servio, unitamente ai giudici popolari, non hanno ritenuto che l’omicidio fosse stato premeditato. Hanno riconosciuto solo l’aggravante della minorata difesa e la sussistenza della calunnia.

Cieri e De Virgilis non si pronunciano su un eventuale ricorso in Cassazione. «Dobbiamo prima leggere le motivazioni della sentenza e verificare perché sono state riconosciute le attenuanti», spiega l’avvocato Cieri.

I giudici aquilani sono partiti da una pena di 27 anni contro i 21 calcolati in primo grado, ridotta poi di un terzo per via del rito abbreviato. Accolto l’appello della Procura che aveva presentato ricorso in appello per la calunnia. Soddisfatti gli avvocati dei due giovani accusati ingiustamente di correità, i legali Marisa Berarducci e Andrea Chierchia. I loro assistiti saranno risarciti in separata sede. Così pure le parti civili rappresentate dagli avvocati Giovanni Cerella e Antonello Cerella.

Dal 14 agosto 2012 sono trascorsi due anni eppure il clamore del cruento episodio non si è ancora placato.

A distanza di due anni l’omicidio Paganelli è ancora vivo in città.Vito Pagano, uccise Albina Paganelli con 18 coltellate al culmine di una discussione.

Il giovane fu visto allontanarsi dalla casa della vittima. Poche ore dopo l’omicidio il giovane fu arrestato.

I difensori hanno sempre sostenuto che il loro cliente ha agito senza rendersi conto di ciò che stava facendo.

Il perito ha confermato che soffre di una particolare forma di narcisismo che associato alla droga ha stravolto la mente del giovane. Vito Pagano si è più volte dichiarato pentito per il gesto compiuto.

In due anni dicono che la sua vita sia cambiata completamente.

Paola Calvano

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