CHIETI

Martina, morta a 26 anni in un incidente: “Era un uragano di allegria”

17 Febbraio 2025

Il lavoro da receptionist negli hotel e le esperienze all’estero. Il ricordo degli amici: «Sempre col sorriso e affamata di vita»

CHIETI. «Eri un uragano di allegria e vitalità». Gli amici di Martina Vichayte, la ragazza di 26 anni che viveva a Chieti ed è morta nell’incidente di Dragonara, non si danno pace. Le parole di Dalila Paludi offrono un ritratto di questa ragazza nata a Kiev e arrivata a Chieti 18 anni fa, insieme alla madre Karolina, e perfettamente integrata nel tessuto sociale.

Dopo il diploma al liceo Gonzaga, Martina si era laureata il 26 marzo 2021, all’università la Sapienza di Roma, in Scienze del turismo. E lei, che parlava cinque lingue (italiano, ucraino, russo, francese e inglese) e amava viaggiare, proprio nell’ambiente turistico ha iniziato a lavorare fin da subito, come receptionist in un albergo della Capitale. Una città che le era rimasta nel cuore. Basti pensare che “Roma” è il nome della sua cucciola di bulldog francese di quasi quattro mesi. «L’ho presa qualche settimana fa», raccontava Martina sui social network, «e me ne sono follemente innamorata». In passato, la ragazza aveva lavorato anche all’estero, a Dublino come guida turistica e in Francia, alle Deux Alpes, sempre in albergo. Ma da un po’ era tornata in Italia ed era in procinto di iniziare un nuovo impiego in un hotel. Quel che è certo è che ha lasciato il segno ovunque ha lavorato. «Ci siamo conosciute nel 2016 a Roccaraso», racconta Valentina, «e subito mi sei entrata nel cuore. Sei una ragazza splendida, sia dentro che fuori. Ci sono notizie che ti lasciano senza fiato, le parole vengono a mancare e l’unica cosa che si riesce a fare è stare in silenzio».

Gloria aggiunge: «Eri la mia migliore amica, eri tutto per me. Ti voglio ricordare ogni giorno come se fossi ancora presente, con quella voglia di vivere e quell’allegria che ti contraddistinguevano». Anche le parole di Fabiana Selvaggi vanno dritte al cuore: «Non eravamo amiche strette, ma abbiamo condiviso momenti della nostra adolescenza, le uscite di gruppo, le chiacchierate leggere, le risate che sembravano riempire le serate. È strano pensare che non ci sei più, che quelle memorie restano, ma tu no. Anche se la vita ci aveva portato su strade diverse, voglio ricordarti così: sorridente, parte di quella fase della nostra vita in cui tutto sembrava più semplice. Spero che tu, ovunque tu sia, abbia trovato pace. Porterò sempre con me il ricordo di quei giorni passati insieme».

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