Mirella, fatale un colpo alla testa

27 Ottobre 2011

Omidicio-suicidio, oggi l'ultimo saluto insieme al finanziere e alla moglie

 VASTO. «Un momento di follia ti ha tolto troppo presto all'affetto dei tuoi cari, ma non ti toglierà mai dai nostri cuori». E' la frase che i familiari di Mirella La Palombara hanno messo sui manifesti funebri della loro congiunta. Per loro i colpi sparati da Nicola Desiati contro la moglie sono stati un momento di follia. L'autopsia sul corpo di Mirella ha confermato che la donna è stata colpita da tre proiettili: due al torace e uno al cranio, quello fatale.  La morte è stata istantanea.  Nicola Desiati è rimasto poi almeno mezz'ora accanto al corpo senza vita della moglie prima di puntare la Beretta contro sé stesso.  Le due salme - quella del finanziere già dal pomeriggio di martedì - sono state vegliate dai familiari nelle camere ardenti allestite all'obitorio del San Pio.  Oggi pomeriggio, alle 14,30, i due cortei funebri raggiungeranno la chiesa di San Francesco D'Assisi, a Vasto marina, per i funerali congiunti.  La famiglia La Palombara ha invocato il rispetto del dolore e chiesto un rito intimo. Lo stesso ha chiesto Cesario, il padre 85enne del finanziere. L'uomo è molto provato e non si rassegna al gesto del figlio.  Ai familiari dell'appuntato sono arrivate le condoglianze dei superiori e dei colleghi della guardia di finanza e degli altri rappresentanti delle forze dell'ordine.  Messaggi di cordoglio e orchiedee sono state inviate a Mirella dalle colleghe della Gissi confezioni, l'azienda della Val Sinello in cui la donna lavorava, e da esponenti del mondo sindacale.  Nel frattempo la polizia prosegue le indagini per riuscire a scoprire il motivo dell'omicidio-suicidio. Tanti i testimoni ascoltati: parenti, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa.  Tutti hanno ripetuto la stessa cosa: Mirella La Palombara e Nicola Desiati erano una coppia affiatata e che si voleva bene.  Se qualcosa è accaduto, entrambi sono stati bravi e non farlo trapelare dalle mura domestiche.  Gli investigatori stanno spulciando nelle agende, fra le medicine, nelle borse di lei e le tasche di lui. Nulla.  Mirella, che pure si confidava ogni giorno con la famiglia, non ha mai palesato ai familiari disagio o preoccupazione.  L'unico movente plausibile resta la depressione di lui. Sulla vicenda il sostituto procuratore della Repubblica di Vasto, Giancarlo Ciani, ha ordinato il più assoluto riserbo.  L'appartamento del complesso Neptunia di contrada San Tommaso a Vasto marina in cui è avvenuta la tragedia resta sotto sequestro. Non sono esclusi evidentemente nuovi sopralluoghi.

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