Nove pozzi in zona sismica, blitz delle Iene a San Martino sulla Marrucina
Il caso del gas stoccato e degli impianti di estrazione che ricadono nella concessione “Poggiofiorito”
SAN MARTINO SULLA MARRUCINA. La sismicità indotta diventa un caso per San Martino sulla Marrucina. Nadia Toffa de Le Iene ha realizzato un ampio servizio, andato in onda domenica sera, fondato su studi scientifici internazionali e su quanto accaduto in Spagna, Olanda e Usa, che evidenzia le potenziali criticità per quanto riguarda i terremoti indotti di tutta una serie di impianti, tra cui gli stoccaggi di metano. Come caso è stato presentato il progetto di stoccaggio di gas proposto per San Martino sulla Marrucina.
«Verrebbe realizzato in una zona classificata già ora in categoria di rischio 1 per i terremoti naturali (massimo rischio). In un raggio di 10 km vivono 95.000 persone e ci sono le città di Chieti e Guardiagrele», ha dichiarato in tivvù Augusto De Sanctis, del Forum H20. Gli impianti di estrazione, che ricadono nella concessione “Poggiofiorito”, sono 9. Il sindaco di San Martino, Luciano Giammarino, conferma al Centro che uno di questi diventerà di stoccaggio sotterraneo. «Vogliono stoccare fino a 157 milioni di mc di gas metano in un giacimento in via di esaurimento con iniezione del gas in estate ed estrazione in autunno, con cicli che si ripetono annualmente», continua De Sanctis.
Il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato parere favorevole di compatibilità ambientale con la prescrizione che, qualora la microsismicità riconducibile alle attività di esercizio dello stoccaggio eguagli o superi la magnitudo locale 3 (scala Richter), dovranno essere adottati dal soggetto gestore responsabile tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la magnitudo Locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0. «Insomma, come se esistesse la manopola per modulare l'intensità dei sismi», ironizza De Sanctis. La Regione Abruzzo assieme a 14 Comuni dell'area si sono schierati per il no, ricorrendo al Tar. «Ma la Regione, esclusa, si è di fatto tirata indietro. Noi sindaci andiamo avanti», conclude Giammarino. (l.c.)