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Parco della costa teatina Il Pd: presto il perimetro

ROCCA SAN GIOVANNI. «Facciamo presto». È il monito che riguarda il costituendo Parco nazionale della Costa teatina di cui si è discusso venerdì in un dibattito organizzato dal Pd. «Finalmente la...

ROCCA SAN GIOVANNI. «Facciamo presto». È il monito che riguarda il costituendo Parco nazionale della Costa teatina di cui si è discusso venerdì in un dibattito organizzato dal Pd. «Finalmente la Regione dopo anni di atti concreti contro il Parco ha detto sì», ha esordito il sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Giovanni Legnini, relatore dell’incontro, «pensiamo che questa decisione sia semplicemente frutto di una conversione? Credo di no: anche su quel fronte è maturato il convincimento che per reggere con fermezza il no alla petrolizzazione della costa bisogna dire sì al parco e sostenerne la realizzazione».

I termini di proroga per la perimetrazione del parco sono scaduti il 30 giugno, ma, prima dell’arrivo di un commissario governativo, si può sperare in una proroga tecnica fino a dicembre. «Dobbiamo fare in fretta», sottolinea Emilio Caravaggio, capogruppo di opposizione a Rocca San Giovanni, «il parco attende di vedere la luce ormai da troppi anni». «Questa riserva», prosegue Legnini, «non deve spaventare perché non invade, non espropria, non blocca le aree produttive, al contrario è un ottimo deterrente per le coltivazioni ed estrazioni di petrolio e un potente richiamo turistico».

«Dobbiamo insistere in un nuovo sistema turistico», interviene Lino Salvatorelli, della Costituente per il Parco, «che integri il marchio di quest’area protetta. È la parola parco che attira i turisti stranieri che non sanno nulla di riserve, di aree Sic, ma che sanno invece che in tutto il mondo la tutela ambientale avviene attraverso i parchi nazionali». «La petrolizzazione», sottolinea Fabrizia Arduini, consigliere regionale del Wwf, «è una preoccupazione fortissima che corre su tutta la Penisola: sono decine le istanze di coltivazione presentate ogni giorno». «Dobbiamo essere fieri di questa battaglia vinta facendo virare le posizioni politiche del governo regionale», dice Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, «ora bisogna tradurre dal punto di vista economico questa splendida opportunità turistica e di sviluppo del territorio.

Presente al dibattito anche il “padre” del Parco, l’ex senatore Angelo Staniscia che propose la legge istitutiva della riserva nel 2001. Il sottosegretario Legnini ha ribadito che sta lavorando in Parlamento col deputato del Pd Maria Amato per far cambiare opinione al ministero dello Sviluppo economico sull’articolo 35 del decreto sviluppo del luglio 2012 in cui il limite per le attività petrolifere era esteso a 12 miglia nei pressi di riserve naturali, ma solo per progetti e concessioni successive al 2010. (d.d.l.)

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