Primavera contro i Consorzi industriali: "Troppi sprechi, vanno chiusi"

10 Ottobre 2010

Il presidente di Confindustria Chieti rilancia il piano antisprechi: "I Consorzi sono solo macchine burocratiche farraginose e non sono in grado di offrire i servizi che servono alle imprese. La politica faccia scelte coraggiose"

CHIETI. «I Consorzi industriali vanno chiusi». Bastano cinque parole a Paolo Primavera, presidente di Confindustria Chieti, per cancellare anni di storia dell'economica locale. Pagine superate per il vertice degli industriali chietini, che giudica i consorzi ormai «inutili e di intralcio allo sviluppo imprenditoriale».

«Sono solo macchine burocratiche farraginose», attacca Primavera. «E non sono in grado di offrire i servizi che servono alle imprese»», puntualizza il presidente di Confindustria. E' una batteria di colpi senza freno il presidente della Confindustria teatina. La spesa pubblica incontrollata ha contribuito a far collassare l'attività degli enti ed è il momento di dire basta. Non a parole, con i fatti. I primi li produrrà a breve proprio l'associazione degli industriali, sulla scia di un'azione della confederazione nazionale, rendendo pubblico un dossier su diversi enti strumentali e società partecipate giudicate inutili e improduttive. «Realtà che comportano un grosso sperpero di denaro per la pubblica amministrazione senza realizzare più gli obiettivi di partenza», osserva Paolo Primavera, «o le chiudiamo, ricollocando e riconvertendo i dipendenti altrove, per me la scelta da fare nella gran parte dei casi, o vediamo se darli in mano ai privati».

Un esempio sono i consorzi industriali, nati per favorire l'insediamento di attività economiche sul territorio. «Appunto», continua il presidente di Confindustria Chieti, «chi, più di noi imprese, sa se lo fanno ancora o se sono ormai diventate delle macchine burocratiche insormontabili, di ostacolo allo sviluppo e all'insediamento industriale». Secondo Primavera al loro posto dovrebbe sorgere un unico ente regionale, dipendente direttamente dall'assessorato alle attività produttive, senza frammentazioni locali, che si occupi della programmazione e pianificazione delle aree industriali. «I servizi in materia invece», prosegue il numero uno di Confidustria Chieti, «dovrebbe andare ai Comuni. Un'unica governance, infatti, sarebbe opportuna, visto che oggi, se malauguratamente in seno al Comune c'è un colore politico e al consorzio industriale un altro, per l'impresa è finita». Sulla riduzione degli sprechi pubblici Primavera ha suggerito da tempo l'istituzione di un osservatorio allargato a sindacati e istituzioni. In Provincia giovedì ci sarà una riunione convocata dal presidente Di Giuseppantonio. «L'ente ha difficoltà economiche enormi e chi ne paga le conseguenze siamo noi industriali», conclude Primavera, «visto che non ci paga. Auspico iniziative reali, altrimenti l'osservatorio lo faremo con le altre realtà e alla politica, che non sa mostrare il coraggio per le scelte, presenteremo i risultati».

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