Tenta il furto, preso dopo inseguimento spettacolare: arrestato, ma è già libero
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A lanciarsi all’inseguimento dei due ladri è stata proprio la proprietaria della borsa, che con il suo furgone li ha tallonati anticipando l’arrivo della polizia, che ha infine arrestato uno dei due criminali, mentre l’altro è riuscito a fuggire
CHIETI. Ruba una borsa di un fioraio con più di 4.000 euro e si dà alla fuga, prima in auto e poi a piedi, insieme a un complice rimasto ignoto, arrivando a speronare il furgone della vittima che lo bracca. La polizia lo acciuffa e lo arresta per furto aggravato. Ma, a distanza di poche ore, è già libero. Si chiama Federico Bevilacqua, pescarese di 28 anni, già in passato finito nei guai per motivi giudiziari, il protagonista dell’inseguimento da film iniziato lunedì pomeriggio, vicino al cimitero di Chieti, e concluso in strada Vallone Fagnano. Ieri mattina, il pm d’aula Alissa Miscione ha chiesto nei suoi confronti l’obbligo di dimora. Una richiesta che il giudice Luca De Ninis, pur ritenendo insufficiente per contenere il pericolo di reiterazione del reato, ha dovuto accogliere. La legge, infatti, vieta al tribunale la possibilità di applicare una misura cautelare più afflittiva rispetto a quella sollecitata dalla pubblica accusa.
LA RICOSTRUZIONE
Tutto comincia due giorni fa, verso le quattro e mezza del pomeriggio. Un commerciante di 58 anni viene derubato di una borsetta che contiene il denaro e che aveva lasciato all’interno del suo furgone, mentre era impegnato in alcune operazioni di scarico, davanti al chiosco di fiori di famiglia in via Fieramosca, ovvero vicino al cimitero. Il fioraio riesce anche ad appuntare il numero di targa e il modello dell’auto, una Fiat Grande Punto di colore nero, con cui i malviventi si sono dati alla fuga; subito dopo, allertata la polizia, si mette all’inseguimento dei ladri. Questi ultimi sono pronti a tutto pur di fare perdere le loro tracce. Lo dimostra il fatto che, una volta raggiunti dal fioraio, più o meno all’altezza della rotonda di Eurospin, speronano il furgone della vittima e, per evitare di essere fermati, urtano e danneggiano l’automobile di un cittadino, per poi imboccare via Fonte Cruciani addirittura contromano. Ma il commerciante continua a tallonare l’auto dei malviventi, bloccandola definitivamente.
ACCIUFFATO UN LADRO
Il problema è che i ladri, anziché arrendersi, scendono dalla Grande Punto e scappano a piedi. Sul posto sono nel frattempo arrivati i poliziotti della squadra volante, coordinati dal sostituto commissario Andrea D’Angelo. Gli agenti, prima in auto e poi a piedi, si lanciano all’inseguimento dei malviventi: uno di loro viene catturato in aperta campagna, mentre l’altro – fuggito in direzione opposta – si dilegua. In rapida successione, i poliziotti recuperano anche la borsetta: dentro ci sono ancora 2.610 euro, ovvero il denaro che, nella concitazione della fuga, probabilmente Bevilacqua non è riuscito a consegnare al complice. Una volta arrestato, il ventottenne viene portato in questura e, successivamente, su disposizione della procura, messo ai domiciliari nella sua abitazione di Pescara. Fin qui, la cronaca della cattura.
L’UDIENZA
Ieri mattina, il caso è arrivato in tribunale. Bevilacqua, difeso dall’avvocato Luca Sarodi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice De Ninis ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’indagato l’obbligo di dimora nel Comune di Pescara con il divieto di allontanarsi dalla sua abitazione dalle otto di sera alle sette di mattina. Per il giudice, come precisato in ordinanza, ci sarebbero state le condizioni per applicare una misura cautelare custodiale, ovvero il carcere o gli arresti domiciliari, anche alla luce della gravità dell’episodio e del pericolo concreto creato sulla pubblica via. Ma il pm d’aula non è stato di questo avviso.
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