Scontri tra i cittadini e Terna Arriva l’avvocato Bongiorno
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Il famoso legale rappresenta i tecnici e l’amministratore Zanuzzi della società dell’energia elettrica Si oppone all’archiviazione chiesta dalla Procura per un proprietario terriero e il perito Di Pasquale
LANCIANO. Processi Terna per gli scontri per le immissioni in possesso dei terreni per l’elettrodotto Villanova-Gissi: in aula arriva l’avvocato Giulia Bongiorno. Nel momento più critico per la fornitura di energia elettrica, con quasi tutto l’Abruzzo rimasto per giorni al buio e al freddo per la caduta di pali dell’alta tensione di Terna e tralicci Enel, si celebra a Lanciano il processo in cui Terna Spa è imputata e parte lesa. La Bongiorno (co-difensore di Franco Coppi nel processo a Giulio Andreotti, legale di Raffaele Sollecito accusato dell’omicidio di Meredith Kercher a Perugia, di Vittorio Emanuele di Savoia e di numerosi calciatori, solo per citare alcuni casi) rappresenta la società nella questione della costruzione dell’elettrodotto e delle lotte, anche giudiziarie, che ha portato. Ieri, di fonte al gip Massimo Canosa, si è opposta all’archiviazione, chiesta dall’ex procuratore Francesco Menditto, del processo per lesioni a tre tecnici Terna che vede imputati Aurelio Del Bello, proprietario di un terreno su cui Terna ha fatto passare l’alta tensione, e il perito Antonio Di Pasquale, rappresentati dall’avvocato Pietro Silvestri. La Bongiorno si è opposta anche all’archiviazione del procedimento in cui Di Pasquale è accusato di istigazione a disobbedire alle leggi e a delinquere, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, violenza, interruzione di pubblico servizio e radunata sediziosa, in cui parte offesa è l’amministratore di Terna, l’ingegnere Pier Francesco Zanuzzi di Roma. I fatti risalgono all’8 luglio 2015 quando a Sant’Onofrio ci furono forti scontri tra gli agricoltori e i funzionari di Terna che portarono alle denunce.
«Attendo la decisione del giudice», dice la Bongiorno, «ma quando c’è l’immissione in possesso è indispensabile non opporsi con minacce e condotte violente che degenerano in situazioni quali quelle avvenute a Lanciano, che hanno determinato l’interruzione delle operazioni. C’è richiesta di archiviazione dalla Procura ma nel fascicolo c’è una nota della Pg che documenta l’accerchiamento subito dal personale di Terna: così si priva la persona della propria libertà, della capacità di autodeterminazione. Le immissioni sono state turbate tanto che altre poi non ne sono state fatte». «Nello stesso procedimento un tecnico di Terna, Ferdinando De Luca, è accusato di lesioni verso la mia assistita Franca Colanero, che quel giorno fu spinta sul suo terreno e riportò lesioni a collo e schiena», dice Silvestri, «mi sono opposto all’archiviazione del caso chiesta dalla Procura e dalla Bongiorno. Per quanto riguarda il procedimento su Di Pasquale ho depositato le 10 sentenze di venerdì scorso in cui il giudice civile Nappi ha rigettato le domande di risarcimento danni presentate da Terna nei confronti del tecnico». Insomma fuoco incrociato di archiviazioni e opposizioni con la Procura che ha chiesto la chiusura dei procedimenti per tutti. Al giudice Canosa la decisione finale. (t.d.r.)
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