Trigno inquinato Acqua da Chiauci contro l’emergenza
Il Coniv redistribuisce 70 litri al secondo di risorsa potabile Nuovi prelievi per le analisi: domani le risposte dell’Arta
VASTO. Emergenza idrica: il Coniv da ieri può redistribuire 70 litri di acqua al secondo per uso potabile al territorio grazie al Consorzio di Bonifica sud. Il presidente di quest’ultimo ente, Fabrizio Marchetti, d’accordo con l’assessore regionale Mauro Febbo, ha risposto immediatamente all’Sos lanciato dal Coniv mettendo a disposizione della popolazione l’acqua prelevata dalla diga di Chiauci. La captazione dall’invaso andrà avanti fino a quando la Regione non autorizzerà il riuso dell’acqua del Trigno a valle di Lentella.c Ieri mattina i tecnici del Sian hanno eseguito nuovi prelievi nella zona in cui il fiume appare malato, così tanto da essere declassato. La popolazione è esasperata e chiede alla magistratura di scoprire perché e chi ha provocato il declassamento.
Consorzio di bonifica. Davanti alla nuova emergenza idrica e al divieto di trattare l’acqua del Trigno, il Coniv ha contattato il Consorzio di bonifica. Come già avvenuto la scorsa estate i due enti hanno trovato un accordo che eviterà disagi alla popolazione. «Devo ringraziare la disponibilità del personale che ha lavorato tutta la notte per eseguire nuovi prelievi ed eliminare eventuali tracce di sabbia nell’acqua», dice il presidente dell’ente di bonifica, Fabrizio Marchetti. «Le risorse idriche captate nel fiume all’altezza di San Giovanni Lipioni sono purissime. Da oggi (ieri per chi legge, ndc) l’acqua è a disposizione di vastesi e sansalvesi in attesa di una riunione con tutti gli enti preposti necessaria per fissare regole e procedure», afferma Marchetti. Ancora una volta la diga di Chiauci si conferma la salvezza del comprensorio. L’invaso dispone al momento di 4 milioni e 800 mila metri cubi di acqua. Prima dell’estate 2013, grazie al secondo invaso, la diga potrà raccogliere 9 milioni di metri cubi di acqua. Questo non attenua il malumore della popolazione che ora pretende chiarezza.
Analisi e prelievi. «Se il Trigno a San Giovanni Lipioni è puro e a Lentella viene addirittura declassato deve esserci un motivo. Chiediamo alla magistratura di scoprirlo. Dalle autorità preposte ci aspettiamo provvedimenti adeguati», è la richiesta della popolazione della riviera vastese e di San Salvo. «Davanti all’ordine perentorio di sospendere il trattamento dell’acqua declassata, il Coniv non può fare altro che eseguire la disposizione. L’acqua sarà data alle industrie ma per uso industriale», dice il direttore del Coniv, Lino Prezioso. Ieri il Sian della Asl di Vasto ha eseguito nuovi prelievi affidandoli all’Arta di Chieti. Domani l’Agenzia regionale per la tutela ambientale fornirà le prime risposte. Nel frattempo Camillo D’Amico, capogruppo provinciale del Pd, annuncia un’interrogazione alle autorità sanitarie. «La popolazione ha ragione a chiedere chiarezza. I cittadini devono sapere perché il fiume a valle di Lentella è stato declassato e soprattutto è necessario conoscere la natura dei fenoli ritrovati nell’acqua. Dal momento che le stesse autorità sanitarie assicurano che non sono dannosi per la salute allora sarebbe opportuno prendere provvedimenti per il recupero e la redistribuzione dell’acqua che ora è vietata», chiede D’Amico.ù
Paola Calvano
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