Uccise la convivente, l'inglese Whitbread confessa in Corte d'Assise
L'uomo fuggì in patria dopo il delitto, venendo estradato alla fine di marzo 2024
LANCIANO. "Avrei voluto non farlo e chiedo scusa". Così Michael Whitbread, inglese di 75 anni, confessando il delitto della compagna Michele Faiers, 66 anni, sua connazionale, davanti alla Corte d'Assise di Lanciano durante il processo per l'omicidio avvenuto il 29 ottobre 2023 nel casolare di contrada Verratti a Casoli. Secondo il racconto dell'uomo - accusato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di convivenza - la Faiers "era ossessivamente gelosa" e lo picchiava. A riferirlo è la Tgr Abruzzo. Dopo un episodio accaduto durante il Capodanno del 2022 che avrebbe scatenato la gelosia della compagna per una presunta relazione, l'uomo - come ha riferito il suo legale Massimiliano Sichetti - "veniva sottoposto quotidianamente a vessazioni verbali e fisiche".
La notte del delitto, secondo il racconto fatto in aula, Whitbread avrebbe preso un coltello dalla cucina per consegnarlo alla compagna in camera da letto, chiedendole di ucciderlo; poi però è stato lui a usarlo per nove volte, ponendo fine alla vita di Faiers, il cui cadavere era stato scoperto solo il primo novembre, quando l'imputato era già fuggito in auto in Inghilterra. E proprio lì venne arrestato in casa della figlia Chloe, a Shepshed, nel Devon. Nello scorso mese di marzo era stato estradato in Italia.
In udienza è intervenuto anche il consulente di parte, lo psichiatra forense Raffaele De Leonardis, secondo il quale l'imputato è affetto da disturbo ciclotimico, cioè da sbalzi d'umore accentuati dalla depressione e dall'eccessivo consumo di alcolici. Lo stesso psichiatra aveva stabilito che l'uomo aveva un vizio parziale di mente al momento del fatto, con capacità di intendere e di volere grandemente scemata; secondo il perito l'uomo - che aveva tentato il suicidio nel marzo 2023 - non è socialmente pericoloso e può stare a processo.
Il racconto dell'uomo non ha convinto le parti civili, cioè le tre figlie della donna uccisa, alle quali Whitbread ha scritto una lettera di scuse. "Il punto importante - commenta la loro legale, Nadia Germanà Tascona - è avere avuto questa ammissione di responsabilità non solo dal punto di vista processuale, ma anche personale e umano, visto che era compagno della mamma da tanto tempo. Le scuse non so quanto possano essere utili oggi". Il prossimo 7 febbraio nuova udienza per la nomina dell'esperto della Ctu per la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa.
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