Padre Pio di Pietrelcina

SCOPERTA A CHIETI

Una tomba racconta la storia di Pellegrina, sorella ribelle di padre Pio

Morì di tisi in una stanza dell'ospedale San Camillo, nel 1944. Il Fai ha ritrovato il sepolcro in abbandono nel cimitero monumentale 

CHIETI. Rimase incinta fuori dal matrimonio in un’epoca, i primi del Novecento, in cui tale condizione non era facile da sopportare. Poi riuscì a riparare e si sposò con il padre di suo figlio. Bimbo che morì a soli 4 anni. Lei, invece, morì di tisi al San Camillo De Lellis di Chieti, lontana dalla famiglia e da quel fratello illustre, poi diventato santo. Ed è infatti sepolta a Chieti Pellegrina Forgione, sorella di Padre Pio, morta il 19 febbraio del 1944.

La tomba di Pellegrina Forgione nel cimitero monumentale di Chieti

La sua tomba, con i caratteri scrostati dal tempo e il nome che si legge a fatica, si trova nel cimitero di Sant’Anna. A riscoprirla, dando nome e dignità alla sua triste storia, è stata la delegazione del Fai di Chieti, capitanata da Roberto Di Monte, che, nell’ambito delle giornate d’autunno del Fondo ambiente italiano, ha organizzato visite guidate all’interno del cimitero monumentale di Sant’Anna.
Fra le tante storie, il Fai ha così riscoperto quella della sorella di Padre Pio che, secondo alcuni, provocò un periodo di grande tensione nella vita del giovane frate. Un dramma poco conosciuto della biografia del santo di Pietrelcina, nato in una famiglia che di problemi ne aveva tanti, vivendo in ristrettezze economiche. Il padre, infatti, fu costretto a emigrare in America, insieme al figlio Michele, mentre Padre Pio, allora da poco frate, rimase a casa con la madre Peppa, e le sorelle Felicita, Pellegrina e Grazia. Felicita si sposò nel 1910, Grazia entrò in convento, mentre Pellegrina ebbe un destino più travagliato, a cominciare da quella gravidanza fuori dal matrimonio.

Pellegrina Forgione morta a Chieti di tisi

A luglio del 1912 nacque il bimbo, cui la mamma diede il nome del nonno, Angelomichele. Dopo la nascita, il padre, Antonino Masone, si decise a riconoscerlo e poi a sposare la madre, da cui ebbe altri due figli. Ma Angelomichele visse solo 4 anni. Anche il marito di Pellegrina fu costretto a emigrare in America, lasciando la moglie da sola ad allevare i figli. Una vita di difficoltà di cui si perdono le tracce, sino a quando una tomba semiabbandonata non riporta alla luce la storia di Pellegrina, morta nel sanatorio teatino, già all’epoca noto per le cure contro la tubercolosi, mentre ora chiuso da anni, in attesa di ritrovare un futuro.
Il Fai per le visite nel cimitero monumentale  si è avvalso di “apprendisti ciceroni”, vale a dire giovani guide che hanno accompagnato i visitatori: quelli di questa edizione sono stati studenti dell’istituto tecnico industriale Galiani- De Sterlich. (f.d.)