PALOMBARO

Veterinario del Parco Maiella: "I lupi non stanno più al posto loro"

Per analizzare il comportamento dell'esemplare e tenerlo sotto controllo verrà utilizzato un collare Gps da applicare all'animale

Gli addetti ai lavori sono cauti, ma non stupiti: Dovremmo utilizzare uno sguardo 'alto' e avere consapevolezza dei grandi processi ecologici in atto sui nostri territori, ma so che non è facile, soprattutto in quest'epoca social mediatica". Commenta così l'aggressione di Palombaro il responsabile del servizio veterinario del Parco nazionale della Maiella Simone Angelucci.

"Non solo in Abruzzo, non solo in Italia, ma in tanti Paesi occidentali", dice Angelucci, "c'è una rapida evoluzione dell'interfaccia tra animali selvatici uomini: l'uomo da oltre 50 anni ha abbandonato i territori, le pratiche agricole e pastorali. Siamo andati tutti a vivere in città e oggi ci aspettiamo che gli animali selvatici stiano al posto loro. Purtroppo non è così facile, la realtà ecologica è più complessa".

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"Gli animali selvatici", dice il veterinario, "i cinghiali, i caprioli e i cervi, prede del lupo, oggi sono molto diffusi, anche nelle aree collinari e nelle aree periurbane, nelle quali trovano siti di rifugio e risorse alimentari. Il lupo segue le sue prede, è un predatore adattativo e si nutre prevalentemente di animali selvatici, quando è in branco. Alcuni individui però possono essere mandati via dal branco, essere in difficoltà, colonizzare nuove aree e cercare nelle aree antropizzate situazioni favorevoli alla loro sopravvivenza. I lupi non sono in sovrannumero, la natura non fa sovrabbondanze o eccessi numerici ci sono molti lupi perché ci sono molte prede selvatiche, ci sono molte prede selvatiche perché ci sono ampi territori per esse disponibili. Ma certo la probabilità che ci possano essere animali che vivono e tendono a stabilirsi in contesti molto antropizzati, è oggi molto elevata".

"Anche in questo caso, procederemo", annuncia il responsabile del servizio veterinario del Parco, "a uno studio accurato del contesto locale e, insieme ai Carabinieri forestali, ad analizzare il comportamento di questo individuo, anche con metodi innovativi, come il collare Gps che potrebbe essere applicato all'animale. Successivamente, si faranno le valutazioni del caso con Ispra e Ministero dell'ambiente. Abbiamo grande rispetto per le persone che sono colpite direttamente da questi episodi, ed è per questo che è necessario agire con rigore scientifico e con la piena collaborazione istituzionale delle autorità competenti".