Cent’anni fa nasceva Goliarda Sapienza E Cannes la riscopre 

Esce il film dal romanzo postumo L’arte della gioia della «scandalosa» scrittrice fuori dagli schemi 

Oggi, cento anni fa, a Catania nasceva in una famiglia di socialisti rivoluzionari la scrittrice e attrice Goliarda Sapienza, autrice di un romanzo memorabile che lei non vide pubblicato. “L’arte della gioia”, alle cui pagine Goliarda lavorò dal 1967 al 1976, fu pubblicato postumo dopo la morte improvvisa nel 1996 a Gaeta della scrittrice, una delle personalità più talentose, complesse e fuori schema della nostra letteratura. Barocco, sensuale, travolgente, con la lingua, la luce e il respiro potenti della Sicilia, il romanzo fiume (oltre 500 pagine) di Goliarda vede protagonista una donna nata all’alba del secolo, il 1° gennaio del 1900, che attraversa costruendo da sé il suo destino.
Modesta, questo il nome, nata poverissima ma «carusa tosta», cresce in convento e diventa principessa Brandiforti con un matrimonio di convenienza, legge libri su libri, ama uomini e donne, cresce figli e nipoti anche non suoi in una famiglia allargata, tra villa Suvarita e il Carmelo, dove offre rifugio ai dissidenti, e sfidando morale comune e autorità (finisce al confino per anni) con intelligenza e anticonformismo attraversa il Novecento e i suoi mutamenti epocali restando fedele a se stessa e alla sua libertà, dell’anima e del corpo, e al suo diritto al piacere. In un romanzo magnifico, che è anche affresco storico, sociale, politico e culturale del secolo scorso, e che fa impallidire tanta esangue letteratura odierna, Modesta si staglia come uno dei personaggi femminili più belli e vitali della letteratura. Un personaggio così moderno non poteva sfuggire a lungo all’occhio del cinema.
Valeria Golino ha adattato per lo schermo il romanzo di Goliarda Sapienza, scrivendo la sceneggiatura con Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo. “L’arte della gioia”, serie prodotta da Sky e Viola Prestieri, sarà presentata al Festival di Cannes per essere poi proiettata nei cinema in due parti, dal 30 maggio e dal 13 giugno. Interpreti Tecla Insolia nei panni di Modesta, Jasmine Trinca nel ruolo di suor Leonora, superiora del convento in cui Modesta viene accolta bambina; Guido Caprino è Carmine, amministratore delle terre del Carmelo, dimora dei Brandiforti; Alma Noce è Beatrice, nipote della vecchia principessa Gaia Brandiforti, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, mentre Giovanni Bagnasco è Ippolito, figlio di Gaia e solo erede. Golino ha messo le mani avanti avvertendo che la serie non traspone fedelmente il romanzo, letto da ragazza, proprio per la sua complessità, ma cerca di restituirne lo spirito, la bellezza, la scorrettezza (anche linguistica). “L’arte della gioia” fu rifiutato da tutti i principali editori italiani, che lo reputarono scabroso, nonostante Goliarda Sapienza fosse conosciuta e apprezzata per i suoi libri da nomi come Enzo Siciliano e Attilio Bertolucci. Il romanzo fu edito in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Solo il grande successo all’estero, soprattutto in Francia e Germania tra il 2005 e il 2006, fece sì che “L’arte della gioia” venisse finalmente pubblicato da Einaudi nel 2008, con postfazione di Domenico Scarpa e prefazione e ritratto di Goliarda Sapienza firmati dallo scrittore e attore Angelo Pellegrino, suo marito nonché appassionato curatore e custode della sua opera.