Di Vittorio, il leader visto da un bambino Ecco “Figlio della terra” di Del Giudice

29 Febbraio 2024

PESCARA. È la mattina del 6 novembre 1957 e Riccardo, un bambino di 8 anni, quel giorno non è andato a scuola; «raffreddato, ma di buon umore», il ragazzino si è svegliato in casa della nonna. Quella...

PESCARA. È la mattina del 6 novembre 1957 e Riccardo, un bambino di 8 anni, quel giorno non è andato a scuola; «raffreddato, ma di buon umore», il ragazzino si è svegliato in casa della nonna. Quella mattina, il silenzio della casa è rotto all’improvviso da un «inusuale mormorio», che attira l’attenzione di Riccardo. Dalle persiane che davano sulla strada, il ragazzino assiste a una scena che lo colpisce e gli resta impressa nella memoria: un lunghissimo corteo di uomini e donne che sfila, sventolando bandiere rosse con un nastro nero, con al collo fazzoletti rossi. È il funerale di Giuseppe Di Vittorio, sindacalista, politico, antifascista, fondatore e segretario generale della Cgil. Il giornalista e scrittore Antonio Del Giudice, già direttore del Centro quotidiano dell’Abruzzo, racconta aspetti meno noti della vita dell’amatissimo leader sindacale, figura chiave del Novecento, nel suo libro “Figlio della terra. La leggenda di Peppino Di Vittorio”, edito da Castelvecchi. L’autore presenterà “Figlio della terra” questo pomeriggio nella Biblioteca “Falcone e Borsellino” di Pescara, a partire dalle ore 17. Dialogherà con lui Luca Ondifero, segretario provinciale della Camera di Lavoro Cgil Pescara; a introdurre l’incontro sarà Massimo Palladini, presidente di Italia Nostra Pescara. Al centro del pomeriggio, un protagonista indiscusso del nostro Paese, ricordato da Pietro Ingrao in un’intervista del 1987 come «il simbolo di tutta un’Italia oppressa che si alzava in piedi e che poneva il problema del suo riscatto e della sua emancipazione». Del Giudice traccia nel libro un interessante ritratto di “Peppino” attraverso il protagonista Riccardo, che diventa giornalista e viene incaricato di ricordare per La Gazzetta del Mezzogiorno i vent’anni dalla morte del sindacalista.