All’ex militare condannato il permesso per lavorare
La Corte d’Appello autorizza l’uscita di casa del giovane Tuccia ai domiciliari dopo la sentenza di primo grado per la violenza sessuale avvenuta a Pizzoli
L’AQUILA. Torna al lavoro, ma non nell’Esercito, l’ex militare Francesco Tuccia. I giudici della Corte d’Appello dell’Aquila, su istanza degli avvocati difensori Antonio Valentini e Alberico Villani, hanno concesso il permesso al giovane irpino, che si trova ai domiciliari dopo la sentenza di primo grado per la violenza sessuale di Pizzoli, di uscire di casa per motivi di lavoro. Tuccia, secondo quanto contenuto nella motivazione dei magistrati aquilani, è autorizzato a lasciare gli arresti domiciliari limitatamente alla fascia oraria mattutina dalle 9 alle 13. Il provvedimento è stato reso noto nella giornata di ieri.
Tuccia, lo scorso gennaio, è stato condannato a otto anni di reclusione per violenza sessuale, a meno di un anno dai fatti contestati. Per l’ex militare è caduta l’accusa di tentato omicidio. La sentenza pronunciata dal presidente del collegio Giuseppe Grieco aveva fatto discutere. Del resto, le richieste del pubblico ministero David Mancini erano state altre. L’accusa aveva chiesto una pena di 14 anni di carcere per il giovane. Tuttavia i magistrati avevano derubricato l’altra imputazione, quella di tentato omicidio, in lesioni gravi. Di lì la condanna inferiore rispetto alle richieste della Procura.
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