Chiusa la via per l’Eremo di Celestino V
Stop dopo il cedimento di un muretto di contenimento. Il sito è candidato al concorso “Luoghi del cuore” del Fai
SULMONA. Chiuso il sentiero che porta sull’eremo di Celestino V. A seguito del cedimento di un muretto di contenimento da qualche giorno sono state messe delle transenne all’inizio del sentiero nel piazzale sottostante l’eremo. Una decisione che, di fatto, impedisce a turisti ed escursionisti di raggiungere il luogo sacro, dove San Celestino V rimase da eremita per lungo tempo prima e dopo il suo breve pontificato. Numerose le proteste arrivate in questi giorni in Comune di cittadini che chiedono la riapertura dell’eremo. A segnalare il piccolo cedimento che sembra non incidere sulla stabilità del costone del monte Morrone che sale verso l’eremo di Sant’Onofrio, è stata l’associazione Terra Adriatica che ha immediatamente avvertito sia i carabinieri forestali, sia i responsabili del Parco nazionale della Maiella che il Comune. Un incidente di percorso che arriva proprio nel momento in cui l’eremo di Sant’Onofrio è al secondo posto dei “Luoghi del cuore”, il concorso-censimento organizzato da Fai (Fondo Ambiente Italiano) che ogni anno sceglie attraverso il voto on line degli italiani, alcuni monumenti, luoghi, piazze che vanno recuperati attraverso perché versano in una situazione di pericolo o degrado. Finora il Fai ha sostenuto e promosso ben 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura in 19 Regioni d’Italia. A fine censimento saranno scelti i nuovi luoghi su cui intervenire nei prossimi anni e l’eremo di Sant’Onofrio ha molte probabilità di finire molto in alto in classifica ottenendo l’ambito finanziamento. Sulla chiusura del sentiero è intervenuta anche l’associazione celestiniana che per anni ha gestito l’area pic nic e il piccolo bar ristoro ora chiuso e in questi ultimi anni oggetto delle ripetute attenzioni di ladri e vandali chiedendone l’immediata riapertura. «Non mi risulta ci sia alcun provvedimento o ordinanza di chiusura del sentiero da parte di qualsivoglia ente», afferma il presidente dell'associazione Giulio Mastrogiuseppe, «tant'è che sulle transenne "abusivamente" collocate non c'è nessuna indicazione che ne motivi il posizionamento, ad esclusione del buonsenso di chi forse voleva evitare una storta ai tanti incauti i quali, troppo spesso, risalgono il sentiero con calzature inadatte nonostante il gigantesco cartello di avviso posto proprio di fronte all'accesso al sentiero stesso. Chi ha diffuso la notizia di una frana sta facendo allarmismo gratuito, con grave danno di immagine per Sulmona e per l'Ente Parco Maiella che hanno competenze diverse ma dirette su quell'area e se fossi un amministratore sporgerei querela per procurato allarme». Dal Comune hanno fatto sapere che domani interverranno per la riapertura immediata del sentiero.
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