L'AQUILA

Due scosse di terremoto, gente si riversa in strada

Sisma avvertito poco prima delle ore 18. La magnitudo stimata è di 3.6 la prima volta e di 3.7 la seconda. Il sismologo: epicentro nella stessa area del 2009. Domani scuole e Università chiuse

L'AQUILA. Due scosse di terremoto ravvicinate sono state nettamente avvertite intorno alle ore 18 all'Aquila. Al momento non ci sono notizie di eventuali problemi, ma c'è gente che ha reagito con apprensione. Nelle periferie e nelle frazioni ovest del capoluogo alcune persone sono uscite per strada, ma i due terremoti sono stati avvertiti distintamente anche nella zona est e nel centro storico.

La magnitudo stimata è di 3.6 la prima volta e di 3.7 la seconda. Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia le due scosse si sono verificate alle 17,52 e alle 17,53 tra L'Aquila e Lucoli, a una profondità di 13 chilometri la prima scossa (con epicentro nell'area di Poggio Roio) e di 10 la seconda (con epicentro nel comune di Lucoli). 

SCUOLE E UNIVERSITA' CHIUSE. Il sindaco dell'Aquila ha firmato l'ordinanza che prevede la sospensione delle attività didattiche, a scopo precauzionale, nella giornata di domani. Una scelta che fa seguito alle due scosse di terremoto di magnitudo 3.6 e 3.7 registrate nel pomeriggio. «Si tratta - ha precisato il primo cittadino sui suoi canali ufficiali social - di una decisione presa a mero titolo precauzionale, per verificare che le lezioni possano riprendere con una certa regolarità». La decisione del Comune dell'Aquila segue una riunione in prefettura.

A seguito degli eventi sismici, l'attività didattica è stata sospesa anche nelle scuole dei comuni di Tornimparte e Scoppito. Decisione analoga per l'Università dell'Aquila, con didattica sospesa nelle varie facoltà. Le attività di ricerca e amministrative si svolgono in maniera regolare. Non è possibile per gli studenti accedere a biblioteche, aule e sale studio dell'Ateneo.

EPICENTRO. La scossa di magnitudo 3,6 all'Aquila è stata seguita, a distanza di nemmeno un minuto, dalla seconda di magnitudo 3,7, nella stessa area dell'epicentro del terremoto del 2009. Lo ha detto all'agenzia giornalistica Ansa il sismologo Salvatore Stramondo, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. «Sono stati due eventi di magnitudo moderata, ma molto avvertiti. Non è infrequente - ha osservato il sismologo - registrare due scosse l'una sulla coda della precedente, anche se distinguibili» ed entrambe «sono avvenute a circa 10 chilometri dall'epicentro del sisma del 2009: tenendo conto degli errori nelle stime della localizzazione, possiamo dire che gli eventi sono avvenuti nella medesima area». Questa non è una sorpresa per chi studia i terremoti e che di solito «dove si sono già verificati», ha osservato Stramondo. Molto prima del terremoto del 2009, per esempio, quella stessa area era stata colpita, nel 1703, da «un importantissimo terremoto, la cui magnitudo è stimata 6,7». Dopo il terremoto del 2009, inoltre, nella zona dell'Aquila si sono registrate circa 20.000 scosse e oltre 200.000 sono stati i terremoti registrati nell'Italia centrale dal 2016 dopo la sequenza di Amatrice-Norcia. A generarli è sempre lo stesso meccanismo estensionale tipico dell'Appennino.