L'AQUILA

E' il giorno della Perdonanza

Anche il ministro Roccella al corteo per le vie della città: un rito partecipato, sentito e senza tempo che culmina con l'apertura della Porta Santa 

 La Perdonanza "racconta le radici del nostro Paese". Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, all'Aquila in qualità di autorità di Governo per le iniziative legate al rito di apertura della Porta Santa, in occasione della 730/a edizione dell'evento celestiniano.
"Una manifestazione dall'indubbio valore spirituale - ha detto al suo arrivo alla sede comunale di Palazzo Margherita, accolta dal picchetto d'onore - così come di grande valore culturale anche perché ha alle spalle una storia di 730 anni. E poi - ha aggiunto - in questo momento, la Perdonanza ha un
valore di passaggio: così come nella sua prima versione aveva anticipato il primo Giubileo, oggi anticipa, in realtà, il Giubileo che sta per arrivare".
"Inoltre - ha concluso - L'Aquila sarà Capitale della Cultura e questa è una cerimonia che racconta la cultura del nostro Paese e quindi la sua importanza è fondamentale anche da questo punto di vista".

Ad accogliere la ministra, il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi e il prefetto del capoluogo, Giancarlo Di Vincenzo.

Circa 1200 i partecipanti, di cui 500 in abiti storici, 500 rappresentanti delle istituzioni e autorità civili e 200 in rappresentanza di associazioni e gruppi. 120, tra bambini e ragazzi con età tra che va dai 4 ai 15 anni, al corteo storico mentre sono 60 i giovani, delle scuole primarie e secondarie di primo grado, del progetto “A scuola di Perdonanza”. Un’iniziativa, promossa dal Comitato Perdonanza in collaborazione con il Comune dell’Aquila e l’ufficio scolastico regionale per diffondere alle nuove generazioni la cultura del “primo Giubileo della storia” nonché la conoscenza della figura di Papa Celestino V all’esito della quale gli studenti hanno realizzato disegni e manufatti esposti nella sede municipale di Palazzo Margherita.

Protagonisti del corteo della Bolla sono Michela Carnicelli, la Dama della Bolla, che, grazie all’associazione Vides Spes, ha realizzato il suo sogno di condivisione solidale; Francesca Alfonsetti, la Dama della Croce, che nella Croce Rossa ha trovato la cifra del suo impegno nel sociale; e Manuel De Libero, il Giovin Signore, che ha fatto dello scoutismo il suo sentiero di crescita e di impegno verso i giovani.  

 Nel segno della pace, della fratellanza, della speranza, contro ogni guerra e ogni massacro. Il Corteo della Bolla della 730/a Perdonanza Celestiniana si
è caricato di questi messaggi, intercettati anche da una bandiera della Palestina comparsa per qualche istante tra i partecipanti alla sfilata istituzionale in partenza davanti a palazzo Margherita, sede del Comune dell'Aquila. 
Non sono mancati i bambini e i ragazzi, al seguito del Fuoco del Morrone.  In coda al corteo, i figuranti principali: la dama della Bolla, Michela Carnicelli, 23anni, studentessa Univaq, volontaria a sostegno di bambini, giovani e donne in condizioni di povertà. La ragazza ha camminato con
l'astuccio della Bolla emanata nel 1294 da Papa Celestino V. Il documento è esposto all'interno della Basilica di Collemaggio fino a domani.

Molte le persone ad assistere al passaggio dei figuranti. Al termine del Corteo è partita la celebrazione liturgica che precede l'apertura della Porta Santa. La funzione, preceduta dalla lettura della Bolla del Perdono da parte del sindaco Biondi sul palco antistante Collemaggio, avviene all'interno dell'omonima basilica. L'arcivescovo dell'Aquila, Antonio D'Angelo, ha dato lettura di un estratto della Bolla 'Spes non confundit' con cui papa Francesco ha indetto il Giubileo del 2025, in cui si fa riferimento alla Perdonanza.