L'Aquila, ricostruzione: spuntano altri appalti sospetti

20 Giugno 2014

Nel mirino i restauri di palazzo Margherita, della chiesa di San Silvestro e del Teatro Sant’Agostino. Lunedì gli interrogatori

L’AQUILA. Il gruppo dei professionisti capeggiati dall’ex vice commissario per la ricostruzione dei beni culturali, Luciano Marchetti e la segretaria AlessandrMancinelli, entrambi agli arresti, si è occupato di una serie di gare per appalti di restauri che oggi più che mai sono sotto la lente degli investigatori alla ricerca di presunte irregolarità

Si tratta di opere che riguardano circa sessanta milioni di euro e riguardano ad esempio la chiesa di Sant’Agostino per un importo che sfiora i dieci milioni di euro, il consolidamento della chiesa di San Silvestro, il consolidamento e il recupero di palazzo Margherita, il teatro comunale e il Forte spagnolo e, ovviamente Santa Maria Paganica e Anime Sante. Dalle indagini è emerso come la Mancinelli, previo accordo con Marchetti, si adoperava per individuare gli imprenditori disposti a partecipare a gare di appalto e, di volta in volta, formava una squadra cui affidava i lavori propedeutici alla partecipazione alla medesima gara.

Tornando alla Mancinelli, che sarà interrogata dal giudice lunedì mattina insieme a Nunzio Massimo Vinci, anche lui in carcere, dalle intercettazioni emerge una veste di suggeritrice nei riguardi di Marchetti quanto alle strategie da seguire. Nel caso specifico si fa riferimento oltre che alla gara di palazzo Margherita anche a quelle relative alla chiese di San Silvestro e Sant’Agostino.

Sempre secondo gli accertamenti della squadra Mobile, costei era anche una sorta di addetta alla pianificazione della partecipazione a determinate gare di determinate imprese.

Ma questa funzionaria del Mibac è stata anche individuata come una procacciatrice di denaro, tra le ditte edili conosciute, per la pubblicazione di un libro di Marchetti intitolato «Messe in sicurezze all’Aquila».

Di fatto era divenuta una coordinatrice dei rapporti tra i progettisti e gli imprenditori edili. Viene rilevato, inoltre, che si è prodigata per ottenere la disponibilità dell’ufficio di Vinci per tenervi, nella scorsa estate, una riunione per parlare, per l’appunto, di attività progettuali riguardanti i lavori di palazzo Margherita e di alcuni edifici di culto. La Mancinelli era divenuta autorevole al punto da redarguire, come si evince da una intercettazione, l’indagato Massimo Vinci in relazione a una determinata fatturazione.

Le trenta perquisizioni negli uffici di alcune ditte e di alcuni professionisti, oltre che di avvocati, che sono state fatte in Abruzzo e soprattutto in altre città italiane, sono finalizzate anche a verificare sotto il profilo documentale che tipo di rapporti ci sono stati.

Gli investigatori, inoltre, stanno esaminando una serie di rapporti commerciali tra Filippo Marchetti (qui non indagato) e Nunzio Massimo Vinci al fine di capire dove andava a parare quella movimentazione di denaro individuata.

Per la verità non tutte le trattative intavolate con alcuni imprenditori di riferimento sono andate a buon fine. Sembra che abbia pesato, in proposito, la pretesa di ottenere immediatamente il versamento di una cosiddetta «quota di ingresso» negli affari in questione.

Quanto agli arrestati che sono ai domiciliari il giudice li ascolterà la prossima settimana in un giorno ancora da stabilire.

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