Lusi e i rimborsi ecco le spese per i big del partito

Inchiesta dell’Espresso sui conti dell’ex tesoriere multe, ristoranti, bollette, all’esame dei pm

ROMA. «Bollette, conti di ristoranti, multe a non finire. Mentre Francesco Rutelli annuncia querela per calunnia contro Luigi Lusi, riserva nuove sorprese il file sui conti della Margherita, da fine maggio in mano ai pm». Inizia così la lunga inchiesta pubblicata dal settimanale L’Espresso, oggi in edicola, sui conti dell’ex tesoriere della Margherita.

Le uscite sono segnate su un foglio Excel per un totale di 7, 6 milioni di euro, e, si legge nell’inchiesta «illustrano per la prima volta come i politici di un grande partito si dividono e utilizzano i fondi pubblici».

Il documento elenca 412 importi diversi, divisi per numero di fattura, anni (dal 2009 al 2012), causale e intestazione, «19 pagine in più "capitoli", intestati a quelli che secondo Lusi ne erano beneficiari».

Dal file, al vaglio dei magistrati, scrive L’Espresso, «finora non sono spuntati rilievi di carattere penale. Anche le nuove accuse di Lusi ("Ho acquistato gli immobili e creato società all'estero su suggerimento di Rutelli", ha detto il senatore Pd nell'interrogatorio di garanzia) vengono prese con grande cautela dalla procura di Roma. Parola contro parola. Comunque le spese della Margherita documentate da Lusi, se accertate per vere, raccontano per la prima volta i dettagli e i modi spregiudicati con cui vengono spesi i soldi pubblici dei rimborsi elettorali».

Secondo la deposizione del tesoriere, imputato di aver sottratto dalle casse del suo partito oltre 25 milioni di euro, «il patto non scritto tra i maggiorenti prevedeva che il 60 per cento delle erogazioni finissero agli ex popolari, il restante 40 per cento ai rutelliani».

Quanto a Rutelli, scrive il settimanale, «ha sempre sostenuto che la Margherita non ha girato all'Api nemmeno un euro. I dati inediti riguardano il 2011. Per pagare quattro stretti collaboratori ("Nobili, Pasqualini, Podda e Sensi", annota l'ex tesoriere: i primi due sono esponenti politici dell'Api, l'ultimo il portavoce storico del leader lanciato da Marco Pannella), Rutelli avrebbe ricevuto dalla Margherita 54 mila euro a gennaio e febbraio, e altri 179 mila euro tra agosto e settembre».

Nella parte che riguarda Enrico Letta «è evidenziata "un'erogazione liberale" da 42 mila euro per l'"Associazione 360": non un ente qualsiasi, ma il think-tank personale fondato dal nipote di Gianni nel 2007 e oggi presieduto da Umberto Ranieri». Anche a Gianpiero Bocci, presidente del comitato federale di tesoreria della Margherita, «è dedicata una pagina nella quale Lusi annota spese da migliaia di euro nel giugno-luglio 2009: tra queste, due fatture da 6.197 euro totali per il ristorante "Locanda del teatro" a Norcia (in quei giorni si teneva in Umbria un convegno degli ex popolari capeggiati da Giuseppe Fioroni); altri 3.600 l'8 luglio 2009 per pagare il buffet all'"Enoteca Onofri"; 2 mila euro per "La Ginestra" e altri 2.490 per il ristorante "La Collina". Tutti soldi per le spese dei convegnisti, s'intende».

Ce n'è anche per Enzo Bianco. «Per pagare le spese sue e quelle dei suoi collaboratori e i servizi di comunicazione della M&S Congressi (società di Mario e Patrizia Minnelli, segretaria di Bianco)», scrive l’Espresso, « il parlamentare - come scritto anche da "Libero" - avrebbe ricevuto tra il 2009 e il 2011 circa 626 mila euro. Invece Antonello Giacomelli, capo segreteria di Dario Franceschini (al quale sono riferiti 31 pagamenti per un totale di 1 milione 644mila euro dal 2009 al 2012), avrebbe ottenuto nel 2011 oltre 232 mila euro. Soldi che, secondo le carte in mano ai pm, sarebbero serviti anche a noleggiare veicoli e auto (c'è una fattura da 38.500 euro alla Scs autonoleggio), a saldare service e bollette telefoniche, a pagare (15 mila euro) la Opera manager.com per realizzare portali Internet della corrente Franceschini: "Tutto regolarmente fatturato", precisa Giacomelli».

A beneficio di Beppe Fioroni, invece, Lusi avrebbe girato nel 2010 circa 11.800 euro per le multe della sua auto, e altri 16.799 per la benzina: "Sento parlare di multe di cui non ho conoscenza perché elevate alla macchina della Margherita", ha spiegato il parlamentare del Pd».

«Il documento di Lusi è compilato con cura certosina», commenta l’Espresso, «e riguarda tutti i big». Matteo Renzi, «secondo Lusi, avrebbe invece avuto per le elezioni amministrative fondi per 76 mila euro, mentre un'altra fattura da 45.660 euro intestata alla Web&Press non sarebbe stata pagata perché "il budget" che il partito aveva previsto per supportare il futuro sindaco di Firenze era stato "superato". Renzi ha però sempre smentito di essere stato finanziato dal partito e ha annunciato querela».

©RIPRODUZIONE RISERVATA