Molesta la minore, arresto-bis
Doveva restare a 150 metri dalla casa della ragazzina.
SULMONA. Doveva restare a 150 metri dall’abitazione della minorenne, così come disposto dal giudice. Ma per diverso tempo ha continuato a vessare la ragazzina, inviandole messaggi. Per questo è finito prima agli arresti domiciliari e poi è stato arrestato per evasione, perché sorpreso a fare acquisti in un forno.
Antonio Frattaroli, 60 anni, doveva restare in casa in seguito al provvedimento di custodia cautelare emesso per stalking (atti persecutori) nei confronti di una minorenne. Un ulteriore provvedimento, arrivato la settimana scorsa su richiesta del capo della Procura, Federico De Siervo, dopo che l’uomo, arrestato nel marzo scorso per lo stesso reato (fu il primo arresto in Abruzzo dopo l’introduzione dello stalking come reato nel codice penale), aveva continuato a mandare messaggi alla minore, facendoli recapitare nella buca delle lettere. Di tenore sicuramente diverso rispetto ai primi, in cui avanzava proposte esplicite alla ragazza, accompagnandole con immagini pornografiche ritagliate dalle riviste. E questo nonostante il giudice gli avesse vietato di avvicinarsi all’abitazione della ragazza.
Aveva l’obbligo di dimora nella sua abitazione che poteva lasciare solo per recarsi in ospedale per sostenere le indagini mediche di cui aveva bisogno. Una disposizione che era stata contestata dai genitori della ragazza: in alcune circostanze la minore l’avrebbe incrociato sul pullman per Sulmona anche dopo il suo arresto, cosa che le avrebbe procurato uno stato d’ansia e di paura. Ma non solo. Le preoccupazioni sarebbero aumentate con l’arrivo di alcuni bigliettini di scuse, che l’uomo avrebbe fatto trovare nei mesi scorsi in mezzo alla posta. La pronta denuncia dei genitori della ragazza ha messo in moto i carabinieri di Pratola. Il Gip ha disposto per l’uomo gli arresti domiciliari: poteva uscire di casa dalle 9 alle 11 solo per fare la spesa. Sabato è stato pescato dai carabinieri alle 8,45 a circa 200 metri da casa. Per i militari era evasione, pronte sono scattate le manette. Ieri mattina, dopo la convalida dell’arresto, il difensore di Frattaroli, l’avvocato Alessandro Scelli, ha chiesto al giudice di poter patteggiare la pena (2 mesi e 20 giorni).
Richiesta accettata e al termine dell’udienza il pensionato ha lasciato il carcere di via Lamaccio per essere riaccompagnato nella sua abitazione, dove resterà ancora agli arresti domiciliari.
Per l’altro procedimento giudiziario, quello per stalking, la prima udienza del processo è stata fissata al 16 novembre del 2010.
FINGE UNA RAPINA. Si era recata dai carabinieri dicendo di essere stata rapinata fuori dall’ufficio postale. Tremilacinquecento euro che un uomo con il volto coperto le aveva sottratto con la forza. Tutto inventato. Ieri Anna Silvestri, 59 anni di Pratola, è stata condannata a 8 mesi di reclusione. I fatti si riferiscono a una mattina di quattro anni fa quando la donna si è presentò dai carabinieri e raccontò di essere stata rapinata.
Antonio Frattaroli, 60 anni, doveva restare in casa in seguito al provvedimento di custodia cautelare emesso per stalking (atti persecutori) nei confronti di una minorenne. Un ulteriore provvedimento, arrivato la settimana scorsa su richiesta del capo della Procura, Federico De Siervo, dopo che l’uomo, arrestato nel marzo scorso per lo stesso reato (fu il primo arresto in Abruzzo dopo l’introduzione dello stalking come reato nel codice penale), aveva continuato a mandare messaggi alla minore, facendoli recapitare nella buca delle lettere. Di tenore sicuramente diverso rispetto ai primi, in cui avanzava proposte esplicite alla ragazza, accompagnandole con immagini pornografiche ritagliate dalle riviste. E questo nonostante il giudice gli avesse vietato di avvicinarsi all’abitazione della ragazza.
Aveva l’obbligo di dimora nella sua abitazione che poteva lasciare solo per recarsi in ospedale per sostenere le indagini mediche di cui aveva bisogno. Una disposizione che era stata contestata dai genitori della ragazza: in alcune circostanze la minore l’avrebbe incrociato sul pullman per Sulmona anche dopo il suo arresto, cosa che le avrebbe procurato uno stato d’ansia e di paura. Ma non solo. Le preoccupazioni sarebbero aumentate con l’arrivo di alcuni bigliettini di scuse, che l’uomo avrebbe fatto trovare nei mesi scorsi in mezzo alla posta. La pronta denuncia dei genitori della ragazza ha messo in moto i carabinieri di Pratola. Il Gip ha disposto per l’uomo gli arresti domiciliari: poteva uscire di casa dalle 9 alle 11 solo per fare la spesa. Sabato è stato pescato dai carabinieri alle 8,45 a circa 200 metri da casa. Per i militari era evasione, pronte sono scattate le manette. Ieri mattina, dopo la convalida dell’arresto, il difensore di Frattaroli, l’avvocato Alessandro Scelli, ha chiesto al giudice di poter patteggiare la pena (2 mesi e 20 giorni).
Richiesta accettata e al termine dell’udienza il pensionato ha lasciato il carcere di via Lamaccio per essere riaccompagnato nella sua abitazione, dove resterà ancora agli arresti domiciliari.
Per l’altro procedimento giudiziario, quello per stalking, la prima udienza del processo è stata fissata al 16 novembre del 2010.
FINGE UNA RAPINA. Si era recata dai carabinieri dicendo di essere stata rapinata fuori dall’ufficio postale. Tremilacinquecento euro che un uomo con il volto coperto le aveva sottratto con la forza. Tutto inventato. Ieri Anna Silvestri, 59 anni di Pratola, è stata condannata a 8 mesi di reclusione. I fatti si riferiscono a una mattina di quattro anni fa quando la donna si è presentò dai carabinieri e raccontò di essere stata rapinata.