Morì la moglie, assolto il marito
Bernardo Bianchi di Villavallelonga era accusato di omissione di soccorso
AVEZZANO. Un’odissea durata sei anni, con un’accusa infamante sulle spalle: quella di aver provocato la morte della moglie attraverso l’omissione di soccorso.
Il Tribunale di Avezzano, in primo grado, ha invece assolto Bernardo Bianchi, 52 anni, di Villavallelonga.
I fatti risalgono al novembre 2018 quando la moglie dell’imputato morì improvvisamente in casa. È da allora che è iniziato un vero e proprio incubo per Bianchi.
«L’uomo», afferma il suo legale, l’avvocato Carlo Cantelmi, «già scioccato per il decesso della consorte, era stato messo sotto accusa da una denuncia anonima e ha dovuto vivere in tutti questi anni sempre subendo i peggiori sospetti da una parte dell’opinione pubblica che gli imputava accuse anche gravi, rivelatesi, vista anche la sentenza, del tutto gratuite e diffamatorie».
«Il paese», aggiunge l’avvocato, «si era diviso tra innocentisti e colpevolisti, ma pian piano i sospetti sono stati superati».
Secondo Cantelmi, la sentenza del Tribunale e il materiale probatorio raccolto (indagine autoptica, perizie medico legali, esame dei dispositivi elettronici ecc... ) «mettono finalmente una parola chiara sulla vicenda: l’imputato non ha causato in alcun modo direttamente, né tanto meno indirettamente, il decesso della moglie e finalmente, adesso, può uscire da quello che è stato un percorso giudiziario ed umano davvero difficile».
Fondamentali le varie udienze che sono state incentrate sugli aspetti medico legali della vicenda e sul confronto tra perizie e pareri degli esperti.
Il giudice che ha emesso la sentenza è Francesca D’Orazio, il pubblico ministero nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Tribunale di Avezzano, in primo grado, ha invece assolto Bernardo Bianchi, 52 anni, di Villavallelonga.
I fatti risalgono al novembre 2018 quando la moglie dell’imputato morì improvvisamente in casa. È da allora che è iniziato un vero e proprio incubo per Bianchi.
«L’uomo», afferma il suo legale, l’avvocato Carlo Cantelmi, «già scioccato per il decesso della consorte, era stato messo sotto accusa da una denuncia anonima e ha dovuto vivere in tutti questi anni sempre subendo i peggiori sospetti da una parte dell’opinione pubblica che gli imputava accuse anche gravi, rivelatesi, vista anche la sentenza, del tutto gratuite e diffamatorie».
«Il paese», aggiunge l’avvocato, «si era diviso tra innocentisti e colpevolisti, ma pian piano i sospetti sono stati superati».
Secondo Cantelmi, la sentenza del Tribunale e il materiale probatorio raccolto (indagine autoptica, perizie medico legali, esame dei dispositivi elettronici ecc... ) «mettono finalmente una parola chiara sulla vicenda: l’imputato non ha causato in alcun modo direttamente, né tanto meno indirettamente, il decesso della moglie e finalmente, adesso, può uscire da quello che è stato un percorso giudiziario ed umano davvero difficile».
Fondamentali le varie udienze che sono state incentrate sugli aspetti medico legali della vicenda e sul confronto tra perizie e pareri degli esperti.
Il giudice che ha emesso la sentenza è Francesca D’Orazio, il pubblico ministero nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione.
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