Sentenze choc, spese legali pagate Oltre 16mila euro di solidarietà

3 Novembre 2024

Obiettivo raggiunto e superato in due mesi, “coperta” la cifra chiesta dai giudici ai parenti delle vittime Paravano (L’Aquila per la vita): «I fondi in eccesso verranno destinati al reparto di oncologia»

L’AQUILA. Obiettivo raggiunto e superato di slancio. La raccolta fondi lanciata da “L’Aquila per la vita” in collaborazione con quella delle “Vittime universitarie sisma 6 aprile 2009”, ha tagliato il traguardo che si era prefissato meno di due mesi fa. Tanto è passato infatti dall’apertura di un conto corrente dedicato al sostegno dei familiari di quegli studenti che avevano scelto L’Aquila per costruirsi un futuro, e invece sono rimasti uccisi nel fiore della loro giovinezza dal crollo delle rispettive abitazioni, vittime, prima ancora che del terremoto, di una prevenzione al rischio sismico a conti fatti non all’altezza, oltre che accompagnata da una comunicazione quantomeno ambivalente. Prova ne è il contenuto dell’intercettazione telefonica tra l’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e l’assessore regionale Daniela Stati in cui il primo si raccomandava di far passare lo sciame sismico in atto ormai da mesi come una garanzia rispetto al rischio di una scossa catastrofica: «Meglio che ci siano 100 scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio, perché 100 scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa, quella che fa male». Prove che non sono però bastate ai familiari di chi quella ecatombe non potrà mai raccontarla, vedendosi prima negare i risarcimenti per la perdita di quanto avesse di più caro, per poi essere condannato al pagamento delle spese processuali dalle cosiddette sentenze choc. Al punto da far scattare un’ondata di solidarietà che solo un’associazione impegnata da 20 anni sul territorio al fianco di chi soffre, poteva farsene alfiere e garante, fino a raccogliere più del dovuto.
L’AQUILA PER LA VITA
«Abbiamo raggiunto i 16.450 euro in meno di due mesi», fa sapere Giorgio Paravano, presidente di L’Aquila per la vita. «Solo poco tempo fa ci eravamo proposti l’obiettivo di riuscire a coprire i 14mila euro di spese legali richieste ai familiari degli studenti che non ci sono più, e invece siamo andati ben oltre, segno, da un lato, che la solidarietà è tanta, dall’altro che i fondi in esubero verranno con ogni probabilità impiegati per l’acquisto di macchinari da destinare al reparto di oncologia dell’ospedale San Salvatore. A tal fine ho già un accordo con il primario di oncologia, Luciano Mutti, che sarà presente alla conferenza stampa di martedì con cui tireremo le somme della cifra raccolta, ringraziando tutti coloro che hanno partecipato, dai partiti politici, ai consiglieri che hanno versato il loro gettone di presenza, agli ordini professionali, fino ai semplici cittadini, parimenti partecipi con piccole donazioni, nonostante abbiano in qualche caso disponibilità limitate». Paravano che poi ricorda come la campagna non sia ancora chiusa, anzi «continuerà ancora per qualche giorno», motivo per il quale «chi non avesse donato, ha ancora tempo per farlo, sapendo che il denaro versato andrà in ogni caso ad alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà»
LA POLITICA
Un mare di solidarietà, quello voluto dall’Aquila per la vita, ingrossato anche dal mondo della politica. A partire dall’ordine del giorno presentato della capogruppo dell’Aquila coraggiosa, Simona Giannangeli, destinato a impegnare sindaco e giunta ad «operare per reperire nelle relative apposite voci del bilancio dell’Ente le somme necessarie a sostenere le spese processuali alle quali sono stati condannati i familiari delle vittime del sisma». Ordine del giorno poi votato all’unanimità ed emendato anche dalla maggioranza, con la proposta del versamento del gettone di presenza avanzata dai consiglieri di FdI, Livio Vittorini e Leonardo Scimia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA