Sfollati fuori dagli hotel
Case A, da oggi stop all’assistenza gratuita.
L’AQUILA. Il termine è scaduto. Entro stasera tutti gli aquilani che, pur avendo la casa agibile (lettera A), sono ancora ospitati negli alberghi della costa dovranno lasciare quella sistemazione. L’aut aut è arrivato alcuni giorni fa dalla Protezione civile che ha deciso di metter fine all’assistenza gratuita per tutte quelle famiglie che hanno disatteso le precedenti ordinanze emesse dal sindaco Massimo Cialente. Ma, secondo i Centri operativi intercomunali, il provvedimento riguarderebbe un numero limitato di nuclei familiari. Nella stragrande maggioranza, secondo i responsabili di alcuni Centri operativi intercomunali, le famiglie rimaste negli alberghi sono quelle che hanno certificato di avere problemi di salute o che hanno presentato ricorso contro la classificazione A assegnata alla loro abitazione dai tecnici della Protezione civile chiamati a fare le verifiche.
C’è poi la questione legata agli allacci del gas che qualcuno ancora non ha. La Protezione civile ha demandato alla Finanza i controlli relativi al rispetto dell’ordinanza. Intanto, al Comune dell’Aquila sono stati finora sottoscritti solo 150 contratti di affitto. Una possibilità, questa, che riguarda solo i proprietari di quelle case inagibili (lettere E o F) o che vivevano nella zona cosidetta rossa. Affitti che sarà lo Stato a pagare con importi stabiliti sulla base del numero delle persone (previste anche le coabitazioni) e della grandezza della casa in questione. Ma la determinazione dei fabbisogni alloggiativi per i cittadini con abitazioni di classe E, F o che si trovano in zona rossa emergerà con chiarezza dal censimento avviato sabato scorso. Ieri sono state protocollate 1.600 domande per un totale complessivo di 4.500. Complessivamente sono stati 17mila i moduli distribuiti di cui 1.900 nella sola giornata di ieri. Seimila, invece - sempre secondo i dati forniti dalla Protezione civile, che ha avviato l’operazione censimento in collaborazione con il Comune dell’Aquila - le persone assistite di cui 1.800 nella giornata di ieri.
Già iniziata la scannerizzazione dei moduli riconsegnati (circa 2.000). E per consentire a tutti di poter presentare le dichiarazioni, il servizio - che viene attuato con l’ausilio di esercito e carabinieri - oggi nelle tendopoli andrà avanti fino alle 20. Intanto, un gruppo di professionisti aquilani invita le famiglie in procinto di fare lavori nelle abitazioni danneggiate dal sisma di verificare bene le proposte di alcune società arrivate in città dopo il terermoto. Imprese che si presentano come esperte nella «ricostruzione post terremoto» e quindi in grado di effettuare i lavori e di seguire tutte le fasi amministrative, e che predispongono preventivi «gonfiati». I professionisti aquilani sottolineano che «insieme alla richiesta economica, questi imprenditori, quasi tutti provenienti dal sud, anche da zone già colpite da terremoti, chiedono il mandato in banca con la cessione del credito».
Alcuni casi sarebbero stati segnalati alle forze dell’ordine con l’invio di una informativa. «Se non si fa attenzione» spiegano i professionisti «le famiglie si espongono a rischi seri perché con la cessione del credito queste imprese incassano i soldi, mentre se poi le spese non verranno coperte in quanto ritenute non congrue, le differenze saranno pagate dai cittadini alla banca». Un altro elemento da tenere in considerazione, sempre stanno alla testimonianza di questo gruppo di tecnici, «è che tali imprese fanno preventivi gonfiati: per una palazzina di 8 appartamenti di categoria B sono stati chiesti 1,2 milioni, ovvero 150 mila euro per riparare case che sono costate 140 mila euro. Non è un caso che queste società, che dicono di aver lavorato in altre zone terremotate, si interessano solo ad interventi sui case B ed E, ovvero i casi con risarcimenti illimitati».
Intanto, il premier Silvio Berlusconi promette lenzuola cifrate famiglia per famiglia, torta gelato con spumante in ogni frigorifero e un biglietto di auguri per gli abitanti delle nuove case che il governo si appresta a consegnare a terremotati d’Abruzzo. A parlarne, durante l’incontro con i governatori delle regioni italiane a Palazzo Chigi, sarebbe stato lo stesso Berlusconi che oggi non sarà all’Aquila, così come era stato annunciato. Infatti, il Presidente del Consiglio, partirà domani mattina presto per Ankara, dove parteciperà alla cerimonia della firma dell’accordo tra Turchia e Russia per la fornitura di gas. La sua visita slitta, forse a domani.
C’è poi la questione legata agli allacci del gas che qualcuno ancora non ha. La Protezione civile ha demandato alla Finanza i controlli relativi al rispetto dell’ordinanza. Intanto, al Comune dell’Aquila sono stati finora sottoscritti solo 150 contratti di affitto. Una possibilità, questa, che riguarda solo i proprietari di quelle case inagibili (lettere E o F) o che vivevano nella zona cosidetta rossa. Affitti che sarà lo Stato a pagare con importi stabiliti sulla base del numero delle persone (previste anche le coabitazioni) e della grandezza della casa in questione. Ma la determinazione dei fabbisogni alloggiativi per i cittadini con abitazioni di classe E, F o che si trovano in zona rossa emergerà con chiarezza dal censimento avviato sabato scorso. Ieri sono state protocollate 1.600 domande per un totale complessivo di 4.500. Complessivamente sono stati 17mila i moduli distribuiti di cui 1.900 nella sola giornata di ieri. Seimila, invece - sempre secondo i dati forniti dalla Protezione civile, che ha avviato l’operazione censimento in collaborazione con il Comune dell’Aquila - le persone assistite di cui 1.800 nella giornata di ieri.
Già iniziata la scannerizzazione dei moduli riconsegnati (circa 2.000). E per consentire a tutti di poter presentare le dichiarazioni, il servizio - che viene attuato con l’ausilio di esercito e carabinieri - oggi nelle tendopoli andrà avanti fino alle 20. Intanto, un gruppo di professionisti aquilani invita le famiglie in procinto di fare lavori nelle abitazioni danneggiate dal sisma di verificare bene le proposte di alcune società arrivate in città dopo il terermoto. Imprese che si presentano come esperte nella «ricostruzione post terremoto» e quindi in grado di effettuare i lavori e di seguire tutte le fasi amministrative, e che predispongono preventivi «gonfiati». I professionisti aquilani sottolineano che «insieme alla richiesta economica, questi imprenditori, quasi tutti provenienti dal sud, anche da zone già colpite da terremoti, chiedono il mandato in banca con la cessione del credito».
Alcuni casi sarebbero stati segnalati alle forze dell’ordine con l’invio di una informativa. «Se non si fa attenzione» spiegano i professionisti «le famiglie si espongono a rischi seri perché con la cessione del credito queste imprese incassano i soldi, mentre se poi le spese non verranno coperte in quanto ritenute non congrue, le differenze saranno pagate dai cittadini alla banca». Un altro elemento da tenere in considerazione, sempre stanno alla testimonianza di questo gruppo di tecnici, «è che tali imprese fanno preventivi gonfiati: per una palazzina di 8 appartamenti di categoria B sono stati chiesti 1,2 milioni, ovvero 150 mila euro per riparare case che sono costate 140 mila euro. Non è un caso che queste società, che dicono di aver lavorato in altre zone terremotate, si interessano solo ad interventi sui case B ed E, ovvero i casi con risarcimenti illimitati».
Intanto, il premier Silvio Berlusconi promette lenzuola cifrate famiglia per famiglia, torta gelato con spumante in ogni frigorifero e un biglietto di auguri per gli abitanti delle nuove case che il governo si appresta a consegnare a terremotati d’Abruzzo. A parlarne, durante l’incontro con i governatori delle regioni italiane a Palazzo Chigi, sarebbe stato lo stesso Berlusconi che oggi non sarà all’Aquila, così come era stato annunciato. Infatti, il Presidente del Consiglio, partirà domani mattina presto per Ankara, dove parteciperà alla cerimonia della firma dell’accordo tra Turchia e Russia per la fornitura di gas. La sua visita slitta, forse a domani.