Strisce blu, il Comune ferma il piano
Parcheggi a pagamento, frenata dell’assessore Moroni dopo le proteste: «Aspettiamo un riordino complessivo»
L’AQUILA. Provvedimento sospeso, almeno per ora. Slitta a data da destinarsi l’attivazione dei parcheggi a pagamento nella zona della Fontana Luminosa e della Villa Comunale, che aveva sollevato una ridda di polemiche tra cittadini e commercianti. In ballo 250 posti auto, da ripartire tra le due porte di accesso al «cuore» della città. Un centro storico devastato dal sisma, tuttora inagibile, ancora scarsamente frequentato, nonostante la coraggiosa riapertura di alcune attività commerciali. E su questo si è scatenata la bagarre.
A gettare acqua sul fuoco è l’assessore Alfredo Moroni, che si è occupato del caso in virtù della sua delega al Patrimonio. «La sosta a pagamento alla Fontana Luminosa e alla Villa comunale», dichiara, «non verrà ripristinata fino a quando non si attiverà un programma complessivo, che è allo studio del Comune».
A conferma delle dichiarazioni di Moroni la decisione della società M&P, che prima del terremoto gestiva il megaparcheggio di Collemaggio e i parcheggi a raso, di «incappucciare» i parcometri, dopo aver ridisegnato le strisce blu. «La riattivazione dei parcheggi a pagamento», spiega Moroni, «è legata a una serie di provvedimenti: il collegamento con i bus ibridi dell’Ama tra il megaparcheggio e i parcheggi a raso intorno al centro storico; la convenzione per lavoratori e studenti del centro con il parcheggio di Collemaggio, una migliore pulizia e decoro del centro storico e la possibilità di frazionare il pagamento della sosta, anche per soli dieci minuti. Solo così l'iniziativa può funzionare». Moroni precisa che «il 30 per cento dei parcheggi limitrofi al centro resterà, comunque, a sosta libera. Occorre, tuttavia, creare una rotazione delle auto in sosta. Ciò può avvenire solo se il megaparcheggio di Collemaggio tornerà pienamente in funzione, compreso il tunnel di collegamento con piazza Duomo». Il ripristino dei parcheggi a pagamento è conseguenza diretta della convenzione che la M&P ha stipulato, nel 2001, con il Comune per la gestione del megaparcheggio e di mille posti auto a pagamento a raso. L’accordo prevedeva che la società versasse nelle casse comunali 100mila euro l’anno oltre al 20 per cento degli introiti della sosta delle auto. Convenzione sospesa nel 2009, a causa del sisma, essendo venuti meno i presupposti stessi dell'accordo.
«La società M&P ne ha chiesto la riattivazione», conclude Moroni. «Il tavolo di trattativa con l’amministrazione va avanti da due anni per trovare una soluzione idonea, che vada a vantaggio dell’utenza. Il problema sarà posto al vaglio della giunta: la decisione sul ripristino dev’essere unanime». E c’è un punto su tutti: la salvaguardia dei posti di lavoro. Sono 31 i dipendenti della M&P, ai quali sta per scadere la mobilità.
Monica Pelliccione
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