Zamberletti: nel 2009 la Grandi Rischi è andata in crisi
Il presidente emerito della Commissione ammette: all’Aquila, tre anni fa, qualcosa non ha funzionato
AQUILA. «La Commissione Grandi Rischi del 2009 visse una fase di grave crisi in occasione del terremoto dell’Aquila». Lo ha detto al Tgr Rai Abruzzo Giuseppe Zamberletti, ex capo della Protezione Civile nonché presidente emerito della Grandi Rischi riferendosi alle fasi che hanno poi portato al processo in corso all’Aquila. Nello stesso servizio si fa poi menzione del verbale della Grandi Rischi del 28 gennaio scorso nel quale sono valutati i rischi sismici della pianura padana dopo le cinque scosse tra il 25 e il 27 gennaio. Gli esperti nell’ultimo caso espressero i timori di una «grande scossa», a differenza dell’Aquila, quando non ravvisarono la necessità di allertare la popolazione nonché formulare alcuna raccomandazione, e ritenne «improbabile» una grande scossa dopo mesi di sciame sismico. La Grandi Rischi nel caso delle scosse in Val Padana invece raccomandò di mantenere alta l’allerta, di aumentare le verifiche strutturali anche negli edifici privati e di svolgere esercitazioni di evacuazione. Un atteggiamento che almeno nell’approccio della valutazione del rischio appare differente da quello avuto dalla Commissione del 2009.
Nel processo all’Aquila sono imputati Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case, Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile. I capi di imputazione, per tutti, sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. Il giudice Billi ha cercato di dare un ritmo veloce al processo. La sentenza è prevista nel mese di ottobre. A settembre dovrebbe iniziare la requisitoria del pm, poi parola a parte civili e legali della difesa.
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