il villaggio
A Pescara c'è Streetfood, pienone sul lungomare sud
Si conclude oggi la rassegna sul cibo di strada. Tante specialità, una cena a dieci euro
PESCARA. Boom di presenze allo Streetfood village, il villaggio interamente dedicato al cibo di strada allestito due giorni fa che andrà avanti anche per l'intera giornata di oggi, sul lungomare Cristoforo Colombo. L'area compresa tra l’incrocio con via Pepe e il porto turistico è stata trasformata in un grande ristorante all’aperto e i protagonisti sono stati 21 produttori che hanno abbracciato la filosofia del cibo di strada e sono arrivati qui da Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto, Piemonte e poi, ovviamente, dall'Abruzzo, che ha offerto i tradizionali arrosticini di pecora. Entusiasta l'organizzatore, Massimiliano Ricciarini che ha visto Pescara «rispondere alla grande. È tanta la soddisfazione, sia per la novità che per la qualità dei cibi proposti» dice. Ci fa piacere», prosegue Ricciarini, «perché la nostra idea di streetfood lascia fuori gli improvvisatori, di cui non voglio neanche parlare. Noi abbiamo fatto una selezione, seguendo un decalogo che fissa i principi da rispettare per partecipare al nostro progetto sul cibo di strada. Un decalogo, insomma, che funge da filtro di selezione».
L'idea dell'associazione che ha realizzato l'evento è di «riproporre le vecchie tradizioni, recuperando cibi scomparsi o in via di estinzione» con l'obiettivo di «creare un’alternativa sana e sostenibile alla globalizzazione, ma anche uno strumento di socializzazione, un mezzo per fare impresa e comunicare ai giovani in modo giovane».
Tra le bontà che si possono gustare sul lungomare sud ci sono le bombette di Alberobello, la puccia salentina con il polpo, il classico cibo di strada siciliano, sempre molto gettonato, dal pane e milza al pane e panelle passando per arancine e cannoli, e poi ancora la piada romagnola. Sono arrivati a Pescara anche da fuori Italia per offrire le specialità della Grecia, molto richieste, e quelle dell'Argentina, nei cui spazi fa bella mostra di sé una grande e scenografica griglia per preparare carne selezionata, tra cui l’angus. I prezzi sono «abbordabili», come li definisce Ricciarini, «e con 10 euro è possibile gustare una cena», abbinando alle pietanze le birre artigianali di Pordenone e dell’Amiata. Considerata l’affluenza non sono mancate le file, per essere serviti, ma è stata assicurata una certa fluidità. Oltre al cibo l’organizzazione ha pensato anche alla musica dal vivo. Si va avanti, pure oggi, dalle 11 alle 24.
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