A sei mesi dall’omicidio gli amici ricordano Crox sul palco: “La vita è un dono”
Concerto al Circus con gli studenti dell’Acerbo e nonna Olga. E c’è l’impegno della Regione a raccontare la storia in un film
PESCARA. «Ci sono momenti in cui vorrei poter tornare indietro, fermare le lancette dell’orologio, avere un’altra opportunità e vivere di nuovo quegli istanti di felicità». È uno stralcio della lettera scritta dalle studentesse dell’istituto Acerbo Maria D’Incecco e Teodora Filippone, 16enni, insieme ad Andrea Trabucco che di anni ne ha 11 anni, e letta da Mattia Bucci sul palco del teatro Circus durante lo spettacolo “La voce dell’anima”: una lettera in cui i suoi amici si immedesimano in Christopher Thomas Luciani e gli danno voce a sei mesi dall’omicidio. Proprio oggi il calendario segna sei mesi da quel 23 giugno, quando l’Italia intera ha sentito per la prima volta parlare del ragazzino di 16 anni accoltellato da due suoi coetanei nel parco Baden Powell di Pescara. Da allora, tutti hanno conosciuto il volto di Crox e così anche la forza di sua nonna Olga Cipriano, che ieri ha dedicato una lettera a suo nipote. Tra musica, coreografie e parole, sul palco si sono alternati tanti talenti, amici di Crox e giovani rimasti colpiti dalla sua storia.
un film per crox Il concerto dedicato a Crox è nato da un’iniziativa di tre amiche del 16enne (Alessia Pasquini, Teodora Filippone e Maria D’Incecco)e subito appoggiata dell’associazione “Crox per la riscoperta dei valori”, presieduta dall’avvocato Cinzia Marganella. «Anche la Regione deve fare la sua parte», ha detto il consigliere regionale Luca De Renzis, «per questo ci prendiamo l’impegno di ricordare questa triste storia con un libro o realizzare un giorno un film con la collaborazione della Film Commission. Come Regione troveremo i giusti finanziamenti affinché l’associazione Crox possa progredire». A salire sul palco anche l’assessore alla Pubblica istruzione Valeria Toppetti e il sindaco Carlo Masci: «L’amministrazione continuerà l’interlocuzione con Rfi per trasformare l’area in cui è accaduto il dramma in un’area giochi con la piantumazione di un albero della vita dedicati a Crox».
LA LETTERA DELLA NONNA Sei mesi fa, i carabinieri hanno bussato alla porta di casa di nonna Olga, a Rosciano, per comunicarle la morte del nipote. Gli occhi color nocciola, lo sguardo buono e il nome della nonna tatuato sul petto. «Tu hai portato il mio nome sul tuo petto via con te, a me hanno strappato il cuore», dice nonna Olga nella sua lettera dedicata al nipote, «mi hanno dato una missione da compiere e io lo porterò avanti affinché i tuoi coetanei capiscano il valore della vita, ti prego solo di starmi vicino e sostenermi in questa iniziativa perché il tuo nome resti sempre vivo in questa brutta società. Un giorno ci rivedremo e allora sarò di nuovo felice».
i giovani sul palco Protagonisti dell’evento sono stati i coetanei di Crox che sul palco hanno messo in scena il loro talento: tra i brani interpretati dai giovani “Il mondo che vorrei” cantata da alcuni bimbi, le canzoni di Natale e “Se si potesse non morire”. Dopo la musica, spazio anche a parole e temi profondi come la lettera di Crox. «Non abbiate paura del dolore, non sbagliate», scrivono gli studenti immedesimandosi in Christopher, «è una parte obbligatoria della vita o comunque un maestro severo ma giusto. Attraverso il dolore, possiamo crescere, possiamo rinascere. Ho visto mia nonna brillare come una stella appena dopo la tempesta e ho imparato grazie a lei ad abbracciare fiero le mie cicatrici. Vi invito a trovare la forza in ognuno di voi e a vivere ogni giorno come un dono prezioso nonostante le disgrazie».