Abruzzo, la Regione ha case ma spende 2,5 milioni in affitti

19 Giugno 2014

L’ente ha 190 proprietà: immobili per 184 milioni ma gli uffici non bastano mai, tanto è vero che l’ex giunta aveva progettato di acquistare un palazzetto

PESCARA Il primo atto di Luciano D’Alfonso come presidente della Regione è stato un provvedimento di indirizzo in cui chiede la demolizione «in via d’urgenza» dei capannoni dell'ex Cofa, il vecchio mercato ortofrutticolo sul lungomare sud di Pescara. Con l'atto di indirizzo D’Alfonso chiede anche al responsabile del patrimoniali immobiliare della Regione di individuare strutture «che si trovano nelle stesse condizioni su tutto il territorio regionale». Ma a quanto ammonta il patrimonio immobiliare della Regione? E quanto vale? Cominciamo dalla fine. La Regione Abruzzo (per la precisione la Giunta regionale) è proprietaria di immobili e terreni per un valore complessivo di 184,3 milioni di euro, per un reddito annuo prodotto di 351 mila euro. A questi immobili vanno aggiunte le proprietà del Consiglio regionale: l’Emiciclo e l’ex Gil all’Aquila (cioè l’attuale sede dell’assemblea e la nuova sede, utilizzata quest’ultima solo per l’inaugurazione nel gennaio del 2009 e subito chiusa, prima per problemi di agibilità e poi per i danni causati dal terremoto del 6 aprile 2009). E poi il palazzo di piazza Unione a Pescara, sempre di proprietà del Consiglio regionale, oggi in parte inagibile (per la precisione l’auditorium De Cecco) per mancanza dei requisiti antisismici, per i quali occorrono interventi per oltre 2 milioni di euro.

GLI AFFITTI. Un proprietario di tutto rispetto, dunque la Regione, ma poco avvertito nella gestione. Perché a fronte di tanta ricchezza, l’ente è costretto a sborsare ogni anno quasi 2 milioni e mezzo di affitti per i suoi uffici. Un costo che la precedente giunta pensava di abbattere in parte acquistando spazi in un grosso immobile in costruzione vicino all’aeroporto di Pescara. È in effetti nel capoluogo adriatico la fetta più grossa degli affitti. La Regione ne sborsa di stellari (a volte più alti del budget dei singoli assessorati) per la direzione sanità (456 mila euro), per il Turismo (368mila euro), per l’Agricoltura (350mila euro), per Cultura e Risorse umane (117 mila euro). L’altra grossa fetta di affitti se ne va all’Aquila per le direzioni Lavori pubblici, Protezione civile, Cultura, Affari della presidenza e Agricoltura (838 mila euro in totale). Come si vede, con evidenti sovrapposizioni causati dal fatto che l’Abruzzo ha dal punto di vista amministrativo due capoluoghi di Regione: L’Aquila e Pescara. Un problema mai affrontato dopo il 1970 e dunque mai risolto.

LE PROPRIETÀ. Ma veniamo alle proprietà. A parte l’ex Cofa, la Regione vanta 190 proprietà. Solo per i suoi uffici può contare su edifici del valore complessivo di 60 milioni. C’è innanzitutto la sede di rappresentanza all’Aquila, Palazzo Centi (acquistato nel 2002 per 3,3 milioni di euro), non agibile dopo il terremoto. All’Aquila è invece in attività la sede della giunta a Palazzo Silone, acquistato nel 2002 per 18 milioni di euro. Alla Regione questo imponente edificio situato alla periferia della città garantisce un reddito annuo di 17 mila euro per l’affitto di alcuni locali alla Rai regionale. Fanno parte delle sedi di giunta anche l’ufficio di rappresentanza a Roma in via Piave, acquistata nel 1987 per una somma in valori attuali di 2 milioni di euro circa, e la sede di Bruxelles, un palazzetto situato sulla elegante Avenue Louise composto da due blocchi di cinque e tre piani per complessivi mille metri quadrati, più un giardino interno di 160 metri. L’acquisto nel 2003 costò 1,45 milioni di euro. Per inaugurarlo l’allora governatore di centrodestra Giovanni Pace portò a Bruxelles in volo charter una cinquantina di persone, tra consiglieri regionali e giornalisti. Altri tempi.

Oggi una parte dei locali è occupata a titolo gratuito dall’Are, l’Associazione delle regioni europee, di cui fu presidente per un certo periodo Gianni Chiodi. Nel lungo elenco delle proprietà trovano posto una diga a Bisenti; caselli idraulici a Roccacasale, Corfinio, Chieti, Pescara, Scafa, Cepagatti, Popoli; impianti agroindustriali a San Vito, Celano, Ortona, San Benedetto dei Marsi e Giulianova tutti in corso di dismissione; le sedi dei centri di ricerca Crab ad Avezzano e Cotir a Vasto; la sede dell’interporto di Manoppello, l’aeroporto di Pescara; le proprietà delle ex ferrovie gestione governativa; gli immobili dell’ex Arssa (l’Agenzia di ricerca e servizi agricoli) e dell’ ex Aptr (l’Agenzia di promozione turistica) chiuse dalla precedente giunta; infine foreste e vivai forestali, magazzini, case di guardia, stalle, pascoli, tratturi. In gran parte sono beni improduttivi. Un lusso di questi tempi e con questi bilanci. Su questo, oltre che sull’ex Cofa, sarà chiamato a riflettere il nuovo governatore.

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