«Adesso mio figlio avrebbe 26 anni»
Non ha parole, Pasquale Rigante (nella foto), il papà del tifoso ucciso il 1° maggio 2012 in via Polacchi. La lettera del rom Massimo Ciarelli riacuisce soltanto il suo dolore e lo porta a dire:...
Non ha parole, Pasquale Rigante (nella foto), il papà del tifoso ucciso il 1° maggio 2012 in via Polacchi. La lettera del rom Massimo Ciarelli riacuisce soltanto il suo dolore e lo porta a dire: «Sono trascorsi due anni dalla morte di Domenico e adesso mio figlio avrebbe 26 anni. Mi sembra assurdo che si debba morire a quell’età e in quel modo. Di Ciarelli penso solo che si sta preparando la strada per l’appello». Pasquale Rigante è stato il papà silenzioso che, in questi anni e soprattutto durante le turbolente udienze, ha incassato senza mai rispondere, ha tenuto un profilo basso per non alimentare inutili scontri con i rom. Assistito dall’avvocato Ranieri Fiastra, è stato lui l’uomo a decidere di non far andare più gli amici di Domenico in tribunale perché era meglio non alimentare scontri con i rom. Il giorno della sentenza ha assistito al verdetto insieme alla moglie e, anche in quell’occasione, non ha infierito ma detto soltanto: «Nessuno ci restituirà Domenico». (p. au.)