Casciotti torna dopo 14 anni e sfonda

12 Giugno 2018

Stacca di 513 voti De Berardinis, che paga la mancata alleanza con Saccomandi. La promessa: «A giorni gli assessori»

ALBA ADRIATICA. Antonietta Casciotti torna per la terza volta alla guida del Comune di Alba Adriatica, dopo essere stata per 14 anni lontana dalla politica. E con lei torna a vincere il Partito Democratico, seppur insieme a civici e sensibilità politiche diverse. Lo scarto tra la sua “Uniamo Alba” e “CittàViva” di Giuliano De Berardinis, ex Pd appoggiato dal centrodestra e da civici, è stato di 513 voti e dell’8%. Ieri, in sala consiliare, si è tenuta la cerimonia simbolica della consegna delle chiavi del municipio da parte del sindaco uscente Tonia Piccioni, che le ha augurato buona fortuna. Il tempo stringe con l’estate alle porte, ma il nuovo sindaco promette «la giunta in breve tempo, dieci giorni al massimo. Criteri principali per la scelta dei delegati saranno disponibilità e competenze». Per guidare la città la Casciotti, che ha 61 anni e una figlia, dovrà lasciare il ruolo di docente di economia e commercio.
Insieme a lei, tra i banchi della maggioranza, tanti nuovi volti per l’assise civica: Simone Pulcini, Francesca Di Matteo, Francesca Ciarrocchi, Paolo Cichetti, Valeria Bamonti, Pietro Temperini, Antonella Gasparroni e Alice Di Giacomo. Poi, sempre in maggioranza, ritornano Nicolino Colonnelli, Giuliano Vallese e Alessandra Ciccarelli. Non eletti a sorpresa Luca Falò e Cesare Di Felice. Tutti gli altri tre candidati sindaco hanno conquistato un posto tra i banchi dell’opposizione: Remo Saccomandi e Gabriele Viviani siederanno da soli, mentre De Berardinis sarà accompagnato da Ambra Foracappa e Gianfranco Marconi. Questi ultimi detengono il record di preferenze ottenute (di Cecilia Falconi è invece la percentuale più alta sul totale della sua lista), mostrando un divario enorme di consensi all’interno di CittàViva: se nella lista della Casciotti la differenza tra il più e il meno votato è di 192 preferenze, in quella di De Berardinis tocca la quota vertiginosa di 410. Questo dato prova quanto sia stata determinante la rottura della fusione tra la lista di De Berardinis e quella di Saccomandi, che ha costretto entrambi a correre ai ripari al fotofinish nella composizione delle squadre e a dividersi alcuni serbatoi di voti, soprattutto quello del centro città storicamente di centrodestra. De Berardinis ha dato filo da torcere alla Casciotti proprio nel centro, dove ha però conquistato solo due sezioni. La Casciotti ha vinto in tutte le altre dieci sezioni, dominando con il 57% a Sant’Egidio (Villa Fiore sud-est) e con il 50% a Basciani sud e Casasanta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA