PESCARA
Case per la prostituzione in tutta Italia, cinque arresti
Indagine della squadra mobile avviata nel 2007 smantella un'associazione per delinquere con call center in Spagna e base nel capoluogo adriatico
PESCARA. Gestivano case per la prostituzione in tutta Italia e, attraverso una persona in Spagna, che svolgeva la funzione di call center. Si occupavano anche delle relazioni con i clienti, i quali chiamavano da diverse città e venivano indirizzati nell'alloggio più vicino. La polizia di Pescara ha smantellato l'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Cinque le persone arrestate su provvedimento del giudice per le indagini preliminari (gip) del capoluogo adriatico; due quelle ancora ricercate. Roma, Firenze, Milano, Genova, Ferrara, Mantova, Cremona, Piacenza, Parma, Brescia, Lecce, Sammichele di Bari, Varese, Modena, Legnano e Gallarate, oltre a Pescara, le città in cui il sodalizio gestiva decine di appartamenti. In carcere sono finiti due pescaresi, F.S., 28 anni, e D.T. di 26, entrambi arrestati a Milano, che avevano costituito una vera e propria società per procacciare gli immobili da affittare alle prostitute a prezzi fuori mercato. Nei guai anche un milanese di 52 anni, che aveva il compito di tenere i contatti con le prostitute e raccogliere gli incassi; un 29enne di Lecce, A.S., gestore di un bed & breakfast in cui sono state rintracciate alcune prostitute sfruttate dall'organizzazione. Ai domiciliari, invece, è finita una colombiana di 37 anni, H.G., accusata di aver reperito appartamenti a Genova. Le due ricercate, una romena e una albanese, gestivano le fila dell'organizzazione.
Le indagini, avviate nel 2017, e portate avanti dalla squadra mobile della questura di Pescara, hanno consentito di far luce su un articolato sistema che, attraverso il reperimento di alloggi in affitto da destinare all'esercizio del meretricio, e la pubblicazione degli annunci su siti specializzati, consentiva di trarre ingenti profitti dal giro di affari illecito. Grazie anche alle intercettazioni telefoniche, sono state scoperte numerose case d'appuntamento in tutta Italia. "I clienti" ha detto nel corso di una conferenza il dirigente della mobile, Dante Cosentino, "erano soliti telefonare a delle utenze pubblicate sui siti specializzati, cui in realtà rispondeva non direttamente la prostituta ma, dalla Spagna, come fosse un call center, una donna, tuttora latitante, che procedeva poi a indirizzare la clientela verso le case d'appuntamento sparse nella penisola. A conclusione delle indagini, gli uomini della squadra mobile di Pescara, con i colleghi di Milano, Lecce e Genova, hanno eseguito le misure cautelari, emesse dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Rosangela Di Stefano, che ha coordinato le indagini.