IL CASO

Criminalità, ora Pescara chiede l'Esercito. E scoppia la polemica

Sinistra Italiana: "Questa non è Beirut". Pd: "Sembra che l'amministrazione non confidi abbastanza sull'efficacia dell'operato dei presìdi dello Stato sul territorio"

PESCARA. Dopo l'approvazione, in consiglio comunale, di una mozione presentata da Marcello Antonelli (Forza Italia) che dice sì alla presenza dell'Esercito nelle strade cittadine, infiamma la polemica soprattutto da parte dell'opposizione di centrosinistra. 

Questo il commento del consigliere regionale Pd Antonio Di Marco e del suo collega al Comune di Pescara, Marco Presutti: "Dopo la recrudescenza di episodi gravi di ordine pubblico, culminati con l'uccisione di Christopher Luciani, ci saremmo aspettati una strategia capace di riconoscere che Pescara ha un problema sulla sicurezza, negato con foga da chi ha amministrato negli ultimi cinque anni, ma fino a due giorni fa, quando la maggioranza del sindaco Carlo Masci ha approvato in consiglio comunale una mozione che richiede l'arrivo dell'esercito in città. Dunque ora scopriamo non solo che esiste un'emergenza sicurezza tanto grave da richiedere l'arrivo dell'esercito, ma, messa così, sembra che l'amministrazione non confidi abbastanza sull'efficacia dell'operato dei presìdi dello Stato sul territorio per l'ordine pubblico, prefettura e questura, cosa gravissima".

Critiche arrivano anche da Sinistra Italiana: "Non vogliamo che Pescara diventi come Beirut. Ci lascia profondamente perplessi e sconcertati l'approvazione da parte del Consiglio comunale di Pescara di un ordine del giorno proposto dal consigliere Antonelli, con il voto favorevole dei consiglieri di opposizione della lista Pettinari, che prevede l'impiego di militari armati in città", affermano in una nota congiunta Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara, e Roberto Ettorre, segretario provinciale.

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