Dagli isolatori fasulli alle infiltrazioni negli appalti
L’AQUILA. La storia della ricostruzione passa attraverso gli uffici della Procura. Il post-terremoto all’Aquila non solo ha portato più lavoro nel settore edile, ma l’effetto più rilevante, al...
L’AQUILA. La storia della ricostruzione passa attraverso gli uffici della Procura. Il post-terremoto all’Aquila non solo ha portato più lavoro nel settore edile, ma l’effetto più rilevante, al momento, è stato l’aumento vertiginoso delle inchieste penali sugli appalti.
Tra queste, ad esempio, l’indagine della fornitura dei Map in alcune frazioni aquilane, i moduli abitativi provvisori che risultarono scadenti al punto che il principale accusato, il maresciallo Rocco Ragone, fu arrestato e poi scarcerato. Di rilievo anche l’indagine sulla qualità degli isolatori sismici del Progetto Case. Nel corso dell’inchiesta c’è stata una scrematura degli indagati. Nel processo di primo grado i giudici hanno condannato Mauro Dolce, responsabile del procedimento del Progetto Case, a un anno di reclusione per l’accusa di frode nelle pubbliche forniture. Altri due imputati sono stati rinviati a giudizio.
Altre indagini scattate in seguito al terremoto riguardano gli appalti per la ricostruzione delle scuole nel territorio provinciale. Un’indagine culminata con l’arresto dell’ex direttore generale della Provincia Valter Angelo Specchio, che ha portato a indagare una trentina di persone, tra cui lo stesso presidente dell’ente Antonio Del Corvo, vicenda per la quale c’è stata la richiesta di rinvio a giudizio. Nel mirino della magistratura anche l’appalto per la ristrutturazione della questura del capoluogo di Regione che sarebbe lievitato eccessivamente, vicenda per la quale c’è un processo in corso.
Esiste, poi, la tentata truffa con i fondi per il sociale che vede sotto accusa il medico Gianfranco Cavaliere e il professor Fabrizio Traversi, per una Fondazione vicina alla Curia, nell’ambito di un processo ancora agli inizi.
Per restare ai casi più eclatanti, un paio di anni fa ci fu l’avvio di un’indagine per una truffa nei lavori per la ricostruzione di 200mila euro che vede una quarantina di indagati tra i quali il costruttore Carlo Ciotti che fu messo ai domiciliari e poi liberato. Indagine che dev’essere definita. Gli appalti hanno attratto anche la malavita calabrese ed è ancora lontano dalla fine un processo per concorso esterno in associazione mafiosa a carico di tre calabresi e dell’aquilano Stefano Biasini (g.g.)
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