I grillini attaccano la Soget «Il mandato va revocato»

I consiglieri presentano un’interrogazione al sindaco sul servizio di riscossione «Il Comune sveli con quale procedura è stato affidato l’incarico per i tributi locali»

PESCARA. Revoca dell’affidamento della gestione di entrate e tributi. La conoscenza della data e la procedura amministrativa con la quale è stato concesso il servizio di riscossione delle imposte locali da parte del Comune. E, infine, sapere se la concessione originaria del servizio è attualmente scaduta e, in tal caso, se sono state concesse delle proroghe, con indicazione delle date e dei relativi periodi, nonché le motivazioni che hanno portato l’amministrazione comunale ad optare per la proroga, anziché procedere con un nuovo bando di gara pubblico.

Sono queste le richieste contenute in un’interrogazione presentata dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, firmata da Erika Alessandrini e Massimiliano Di Pillo, in riferimento alla Soget, la società che si occupa della riscossione dei tributi per il Comune di Pescara e che, nei giorni scorsi, è finita nel mirino della procura della Repubblica di Pescara, con accuse tutte da provare (e da cui la società si è dichiarata del tutto estranea), per dei crediti non ancora riscossi (si parla di 36 milioni di euro), per i quali però la società ha presentato «un’informativa di inesigibilità che non preclude azioni di recupero».

I grillini, con il consigliere regionale Domenico Pettinari, e con i consiglieri comunali Erika Alessandrini e Massimiliano Di Pillo, ieri si sono rifatti al decreto legislativo, numero 163, del 2006, articolo 38 comma 1, lettera «f», per la revoca delle concessioni. Ma il riferimento dei pentastellati alla lettera «f» del decreto legislativo, non è andato all’indagine in corso, ancora tutta da provare, della procura della Repubblica di Pescara, ma al precedente caso del Comune di Taranto, che nel 2011 ha disposto la revoca dell’aggiudicazione provvisoria nei confronti della Soget per la riscossione di alcuni tributi, in quanto, l’anno prima, il Comune di Oria (in provincia di Brescia) aveva risolto, per «errori gravi», come dichiarato dall’amministrazione brindisina, il contratto con la società di riscossione (ma secondo la Soget, la risoluzione del contratto fu consensuale e non unilaterale, per via dell’atto di transazione poi intercorso di 112.496 euro versati dalla Soget al Comune di Oria).

Una decisione, quella del Comune di Taranto, corroborata anche dal Tar della Puglia, sezione staccata di Lecce, sezione III, con sentenza numero 02057/2011, dal Consiglio di Stato, sezione quinta, con la sentenza numero 3078/2012, e infine dalla Corte di Cassazione, sezione civile a sezioni unite, con la sentenza numero 24468/2013.

«Secondo noi», ha precisato Pettinari, anche considerando che al Comune di Pescara non è in atto una gara d’appalto per la concessione della riscossione dei tributi, «per analogia, anche il Comune di Pescara, per quanto accaduto al Comune di Oria, potrebbe revocare la concessione alla Soget».

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