Il sindaco sotto assedio «Non intendo dimettermi»

Centrodestra e 5 Stelle: Alessandrini via, ha mentito. Ma lui non fa una piega

PESCARA. «Metto subito in chiaro che non ci dimetteremo». È una sorta di guanto di sfida quello lanciato ieri da Marco Alessandrini all’opposizione che chiedeva a gran voce le sue dimissioni. Per il sindaco è stata forse la giornata più lunga e difficile dal suo insediamento. Le intercettazioni pubblicate ieri dal Centro sulla vicenda del mare inquinato e dell’ordinanza post datata dell’agosto scorso hanno scatenato una bufera in consiglio comunale. E, come se non bastasse, è scoppiata anche la protesta, l’ennesima, degli ex interinali di Attiva che hanno paralizzato i lavori dell’assise civica per l’intera mattinata.

Il primo cittadino è intervenuto in aula dopo un pesantissimo attacco della capogruppo del Movimento 5 Stelle Enrica Sabatini, la quale si è detta sconvolta dopo aver letto quelle intercettazioni in cui il sindaco ordina a un dirigente di mentire sul mare inquinato in quei giorni di agosto, quando in acqua erano finiti migliaia di metri cubi di liquami per la rottura di una condotta in via Raiale. La maggioranza, evidentemente imbarazzata, non è intervenuta per difendere il sindaco. «Questa giunta deve andare via», ha affermato, «le intercettazioni del sindaco e del vice sindaco non lasciano margine di azione. Nell’estate del 2015 hanno messo a rischio la salute dei cittadini per non far scoprire la loro negligenza. Hanno permesso ad anziani e bambini di fare il bagno in acque inquinate che presentavano valori raddoppiati rispetto ai limiti consentiti dalla legge. Questo è intollerabile». «Questo consiglio non può più votare nulla dopo quello che è successo», ha aggiunto, «noi abbiamo presentato una mozione di sfiducia e voglio vedere chi non avrà il coraggio di votarla».

Subito dopo di lei, ha preso la parola il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco con un’interrogazione sulle intercettazioni. Ma il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli non ha consentito la discussione in aula, perché ha ritenuto che non vi fossero le condizioni di urgenza. Intanto Alessandrini, appena arrivato in consiglio, ha deciso di intervenire subito con la speranza di porre fine alle polemiche. Ma le ha in un certo senso alimentate. «Sgombero subito il campo dai dubbi facendo presente che non ci dimetteremo», ha detto il sindaco tra i fischi e gli insulti che giungevano dalla platea dove erano seduti gli ex interinali di Attiva, «voglio ricordare che c’è un’autorità superiore che si è occupata di questa vicenda e che ha deciso l’archiviazione. La vicenda, quindi, è stata chiusa con l’archiviazione. Tra l’altro, questo atteggiamento prosaico arriva da una parte politica che ha qualche problema con la giustizia». Il riferimento è all’inchiesta sulla City in cui l’ex sindaco, ora consigliere di Forza Italia, Luigi Albore Mascia e il capogruppo anche lui di Forza Italia Marcello Antonelli risultano indagati. Il primo cittadino ha quindi concluso con un messaggio di speranza: «Stiamo lavorando affinché la stagione estiva parta con il mare pulito».

Ma le parole del sindaco hanno scatenato la dura reazione dei consiglieri di centrodestra. Il primo a replicare è stato Mascia «Sono stato sindaco per cinque anni e il mare non è stato mai così inquinato come ora», ha fatto presente, «non è vero che non avevamo fatto nulla per migliorare le condizioni del mare, perché ci siamo battuti per fare il dragaggio che non si faceva più da anni».

Poi, ha ribattuto sulla vicenda giudiziaria cui ha fatto riferimento Alessandrini. «Caro sindaco», ha precisato Mascia, «la sua vicenda giudiziaria è stata chiusa solo in parte, cioè solo la parte che riguarda l’accusa di falso, ma resta ancora aperta quella per omissione. La sua situazione è diversa da quella mia. Lei è responsabile della salute dei suoi cittadini e ha permesso, l’estate scorsa, che migliaia di cittadini facessero il bagno nell’acqua sporca del suo Comune. Lei non può arrivare qui con questa arroganza. Se fosse successo a me, sa benissimo che il mio destino sarebbe stato diverso, molto diverso, dal suo».

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Antonelli. «Qui non è in discussione la sua attività per ripulire il fiume e il mare», ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, «quello che le si contesta, sindaco, è il fatto che il 30 luglio ha avuto le analisi dell’Arta che indicavano il mare fortemente inquinato e avrebbe dovuto impedire ai cittadini di fare il bagno. Ma non lo ha fatto. Il fatto che sia stata archiviata l’accusa di falso non cambia nulla. Lei sindaco è politicamente colpevole di non aver protetto i suoi cittadini, di aver loro nascosto la verità, cioè che il mare non era balneabile».

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