Inquinamento fiume Pescara, in 11 rischiano il processo
Dopo 4 anni la Procura chiude l'inchiesta sulle responsabilità degli sversamenti fognari con 9 richieste di rinvio a giudizio per altrettanti indagati e per i responsabili legali di due società. In tre verso l'archiviazione. Ecco nomi e ruoli
PESCARA. Chiesto il processo per 11 dei 14 indagati nell'inchiesta sull'inquinamento del fiume Pescara, che nel luglio scorso fece scattare il sequestro di 26 scolmatori di piena dell'impianto fognario di Pescara e dell'impianto di depurazione e del relativo scarico del mattatoio comunale. Il pm Andrea Papalia ha firmato 9 richieste di rinvio a giudizio relative anche a due società, con accuse che, a vario titolo, vanno dall'inquinamento ambientale alla gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti, dall'inadempimento e frode in pubbliche forniture alle lesioni come conseguenza di altro delitto, dai plurimi sversamenti fino alla responsabilità amministrativa di persone giuridiche a seguito di reato.
Rischiano il processo Pierluigi Caputi, in qualità di commissario unico straordinario degli Enti d'ambito della Regione Abruzzo fino al 13 aprile 2016; Ezio Di Cristoforo, in qualità di amministratore e legale responsabile dell'Aca Spa dal dicembre 2008 al novembre 2013; Bartolomeo Di Giovanni e Lorenzo Livello, il primo in qualità di direttore generale e responsabile dei settori Progettazione e depurazione dell'Aca Spa e il secondo come direttore tecnico dell'ente; Giovanni Di Vincenzo, legale rappresentante dell'Ati Di Vincenzo-Biofert Srl; Alessandro Antonacci, in qualità di dirigente tecnico dell'Ato numero 4 Pescarese e di responsabile unico del procedimento; Giuliano D'Alessio, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione e legale responsabile della società "Macellatori Teatini Società Cooperativa", che ha gestito il mattatoio pubblico di Pescara fino al marzo 2016; Mario D'Alessio e Francesca Gagliardi, il primo in qualità di direttore del mattatoio di Pescara, gestito da "L'arte della macellazione D'Alessio & C. Srl" a partire dal marzo 2016, e il secondo come amministratore unico della stessa società. Indagati anche l'ente gestore Aca e la società "L'arte della macellazione D'Alessio & C. Srl".
Escono dall'inchiesta, invece, tre indagati: Luciano Di Biase, commissario unico straordinario degli Enti d'ambito della Regione Abruzzo a partire dal 13 aprile 2016; Vincenzo Di Baldassarre, amministratore e legale responsabile dell'Aca Spa dal novembre 2013 al settembre 2016; Mario Adorante, responsabile tecnico della società Di Vincenzo Dino & C. Spa. L'inchiesta, iniziata nel 2015, riunisce diverse indagini sulla qualità delle acque ed è stata compiuta da guardia costiera, carabinieri forestali e guardia di finanza, che si sono avvalsi anche di due consulenze tecniche per approfondire aspetti di carattere ingegneristico, idraulico e chimico-biologico. L'attività degli inquirenti, che nella fase iniziale è stata ad ampio raggio, si è poi concentrata sugli impianti comunali di depurazione e sulle relative linee di adduzione.