L’ultimo atto di un giudice coraggioso
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L’ordinanza di custodia cautelare, caratterizzata da sette arresti, è stato l’ultimo atto nel tribunale aquilano del giudice Marco Billi (nella foto). Billi, arrivato nel capoluogo di regione alcuni...
L’ordinanza di custodia cautelare, caratterizzata da sette arresti, è stato l’ultimo atto nel tribunale aquilano del giudice Marco Billi (nella foto). Billi, arrivato nel capoluogo di regione alcuni mesi dopo il terremoto del 2009, ha poi chiesto e ottenuto il trasferimento al tribunale di Velletri più vicino a Roma dove vive. «Sono stanco», disse una volta, «di fare migliaia di chilometri all’anno» visto che faceva il pendolare. Billi, persona riservata, è un vero e proprio atleta visto che eccelle nello sport degli «Ironman» una disciplina durissima che si articola in nuoto, ciclismo e corsa. Billi è andato via il 15 giugno e il giorno prima ha firmato l’ordinanza che ha portato agli arresti tre noti imprenditori aquilani. Un magistrato che ha lasciato il segno portando avanti con coraggio, un processo , quello cosiddetto Grandi Rischi, obiettivamente difficile. Comunque finirà nei prossimi gradi di giudizio la sentenza ha fissato una verità storica incontrovertibile: lo Stato nel caso L’Aquila, prima del sisma, agì con leggerezza a scapito delle vite umane. Un coraggio che non viene compensato in busta paga ma che merita il grazie di molti. (g.p).