pescara
Le intercettazioni: «È uno schifo, faremo i nomi e i cognomi»
Intercettato lo sfogo della moglie del principale indagato. Le telefonate per fissare i colloqui: mi hanno segnalato questo numero
PESCARA. «Mo’ p nu pustarell matt... che manco lui c’entra niente. Manco stava in commissione, quindi, non ha potuto fare niente e ha detto: io mi ritrovo in mezzo per niente». Al telefono, intercettata nell’inchiesta sull’appalto delle mense scolastiche di Pescara vinto dalla Cir Food, la moglie del principale indagato, l’ex dirigente del Comune Paolo Di Crescenzo, si sfoga con un’amica dopo le perquisizioni della finanza in Comune. E dice che è tutto «uno schifo» e potrebbero arrivare guai per tante persone: «Io non lo so che cosa vogliono controllare questi qua... tanto ha detto che fa i nomi... della gente che ha sistemato». E l’amica risponde: «Eh sì, perché a sto punto o tutti o nessuno».
Il 10 maggio prossimo, il caso con 6 imputati per reati che vanno dalla turbativa d’asta al falso fino alla frode nelle pubbliche forniture, arriverà a processo: un presunto appalto truccato e l’ex dirigente sarebbe stato ricompensato con l’assunzione del figlio pagato quasi per non lavorare. «L’attività di intercettazione», scrive la finanza in un rapporto, «ha permesso di constatare l’inutilità della sua figura nella Cir nonché la posizione di “privilegio” che la stessa Cir gli riserva in quanto figlio del rup».
E poi ci sono le intercettazioni che, per gli inquirenti, dimostrerebbero l’ingerenza della politica nelle assunzioni. «Buongiorno sono della Cir Food, ho questo numero perché mi è stato segnalato per un colloquio di lavoro». Intercettazioni fotocopia in cui un dipendente della Cir chiama delle persone per dei colloqui di lavoro ma loro sembrano quasi cadere dalle nuvole. «Io personalmente?», così risponde uno dei segnalati che ci pensa su un attimo e poi dice: «Io proprio venerdì mattina ho sentito il sindaco e il vice sindaco». «Non ha importanza», lo frena il dipendente della Cir, «non ha importanza, ci dobbiamo sentire noi adesso».
In un’altra telefonata, il dipendente Cir contatta una persona da assumere e la invita a «rifare il percorso»: secondo la finanza, significa «ripassare dal referente politico per far accreditare il suo nome al dirigente Cir che a sua volta lo gira all’addetto per un colloquio». E lui, dopo l’incontro, dice: «Allora, ho ricevuto il tuo nome per un colloquio, quindi, cominciano a muoverci. Oltre che ci siamo già parlati... senza che ti devo fare il colloquio». Poi, sottolinea: «Intanto mi è arrivato il numero per chiamarti, quindi, volevo di’ adesso sta a posto... mo’ è una questione di tempi».
Nelle intercettazioni si parla anche di uno stratagemma per velocizzare le assunzioni e cioè iscriversi a un’agenzia di lavoro interinale: «Io mo’ ti faccio fare una cosa... io l’ho fatto fare pure a qualcun altro nel passato così iniziamo subito e chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori. Ti vai a iscrivere, sta già parlato, sta già tutto preparato». La finanza riassume così lo schema: «È chiaro che l’agenzia offre solo una schermatura ad assunzioni già decise in altre sedi, non effettua selezioni di personale, si limita ad assumere e a “girare” alla Cir Food i nominativi segnalati». (p.l.)