Pescara

L’insegnante pescarese che vive a Los Angeles: “La città brucia, temo per la mia casa”

10 Gennaio 2025

All’agenzia Ansa il racconto di una insegnante di Pescara che dal 2007 vive e lavora a Los Angeles, la città presa d’assedio dalle fiamme

Scorte di cibo e acqua, valigie pronte, purificatore d'aria sempre in azione, porte e finestre chiuse. Fuori, l'aria sa di bruciato e raffiche di vento improvvise spargono violentemente cenere dappertutto. "Passo le ore a rispondere a telefono ad amici e parenti italiani in apprensione e a cercare di contattare colleghi e conoscenti qui a Los Angeles che sono stati evacuati e si trovano in serie difficoltà". Esordisce così, S., insegnante di italiano nata e cresciuta a Pescara, che vive a Los Angeles dal 2007 dove lavora in una scuola elementare. Nel 2011, con il marito realizza il sogno di comprare casa nella "Città degli angeli”: una tipica villetta americana degli anni '40, nella zona centro-sud dell'immensa metropoli della California. Rigorosamente in legno, la casa dei sogni di S. è ora il suo precario rifugio.

Pronta ad evacuare in qualsiasi momento, resta aggrappata all'idea di trovarsi in una zona più spoglia di vegetazione, più difficilmente raggiungibile dalle fiamme, e pensa a chi è in immediato pericolo: "Tra gli altri, stiamo cercando di contattare i nostri amici che hanno casa proprio vicino quella di Paris Hilton, distrutta dalle fiamme".

Dopo le vacanze invernali, martedì scorso il rientro a scuola a Glendale, una delle zone più colpite dagli incendi, e mercoledì l'email dell'amministrazione che ha raggiunto insegnanti, personale e genitori degli alunni, con l'avviso di chiusura della struttura per tutta la settimana per via dell'avvicinarsi dei fuochi ed il repentino peggiorare della qualità dell'aria. "E' la prima volta che vivo una situazione di questa portata: siamo abituati ad incendi e terremoti, qui, ma non così devastanti. In queste ore mi raggiungono di continuo storie tragiche di amici che tornati a casa la sera non hanno trovato neanche più la struttura in acciaio dell'abitazione, o di altri che hanno provato a difendere di persona la propria casa dalle fiamme con pompe d'acqua da giardino mentre le villette dei vicini venivano incenerite. O altri ancora che scavavano improvvisati fossati per tentare disperatamente prevenire la diffusione a macchia d'olio delle fiamme, che vedevano avvicinarsi a gran velocità".

Ora guarda fuori dalla finestra le altissime palme, simbolo della città di Hollywood, e nota che sono ancora avvolte dalle decorazioni natalizie, cosa insolita la prima decade di gennaio per l'efficiente Los Angeles: "Si vede in ogni angolo che la città è ferma, chiusa. Tutti sono al riparo o in azione, anche per opere di solidarietà e accoglienza, per fortuna".