Maestra d’asilo picchia in bagno un bimbo disabile: a processo

11 Gennaio 2021

Nei guai un’insegnante di 67 anni accusata di aver aggredito il piccolo perché non voleva fare la pipì Le indagini della procura dopo la segnalazione di una bidella: «Gli sbatteva la testa contro il muro» 

PESCARA. Una maestra d’asilo è finita sotto processo con l’accusa di aver picchiato un bimbo disabile che non voleva fare la pipì. L’aggressione è avvenuta nel bagno di una scuola dell’infanzia del Pescarese. L’insegnante, 67 anni, residente in città, è nel frattempo andata in pensione: davanti al giudice Virginia Maria Libera Scalera dovrà rispondere del reato di abuso di mezzi di correzione o di disciplina nei confronti della vittima che, all’epoca dei fatti, aveva appena tre anni e mezzo.
La prima udienza è in programma il prossimo 3 febbraio. A firmare il decreto di citazione a giudizio è stato il sostituto procuratore Marina Tommolini.
LE ACCUSE L’episodio risale al 28 marzo del 2019: dal comportamento della donna, riassume il pubblico ministero nel capo d’imputazione, è derivato «un pericolo di malattia nel corpo o nella mente» dell’alunno, affetto da un ritardo globale dello sviluppo. In base all’accusa, mentre era in bagno con il bimbo che non voleva fare la pipì e aveva cominciato a piangere e dimenarsi, la maestra lo avrebbe forzato, «strattonandolo, prendendolo per il collo da dietro e facendogli sbattere la testa contro il muro». Non solo: la donna avrebbe proseguito dandogli «pizzicotti sul braccio, tanto che il pianto e le urla del piccolo richiamavano l’attenzione dell’insegnante di sostegno, che entrava nel locale e lo prendeva in braccio».
LA DENUNCIA L’inchiesta è scattata quando una bidella, che sostiene di aver assistito direttamente all’episodio, ha contattato il preside dell’istituto comprensivo di cui fa parte la scuola per segnalare il grave fatto. A quel punto, la collaboratrice scolastica ha messo tutto nero su bianco. «Quel giorno, intorno alle ore 12», ha raccontato la donna, «ho accompagnato i piccoli in bagno per lavarsi le mani prima di andare a pranzo. Mentre mi stavo occupando dei bambini, ho visto la maestra prendere per il collo uno di loro». E qui viene descritta con precisione la sequenza ricostruita nel capo d’imputazione dal pm. «Io non potevo intervenire perché avevo in cura altri bambini, ma ho cercato di dissuadere la maestra e convincerla a smettere. Inoltre, ho provveduto subito a informare dell’accaduto la responsabile del plesso».
LE MINACCE Non è finita qui: «Prima di andare via, la maestra che aveva picchiato il bimbo mi ha detto con tono minaccioso: “Se vedi qualcosa, non devi dire nulla”. Io le ho subito risposto: “No no, cara maestra: io parlo. E i bambini non si toccano”». La segnalazione della bidella è stata girata alla procura della Repubblica di Pescara che, al termine delle indagini preliminari, ha deciso di mandare sotto processo l’insegnante.
LA DIFESA L’imputata nega ogni accusa ed è pronta a difendersi in aula da un reato punito con la reclusione fino a sei mesi.
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