Mare sporco a Fosso Pretaro, colibatteri oltre i limiti già a luglio. Ma l'Arta lo rende noto solo ora
Allarme inquinamento al confine tra Francavilla e Pescara: volori 50 volte oltre il limite, ma le analisi di un mese fa sono comunicate in ritardo
PESCARA. Un inquinamento di cui non si riesce ad individuare la causa. Un depuratore che fa registrare a fine luglio valori dei colibatteri 50 volte superiori al limite massimo e comunicati solo ieri dall’Arta. Una condotta sott’acqua che continua a perdere scarichi reflui. Sono tanti i misteri che ruotano attorno alla vicenda dell’inquinamento del mare registrato da due settimane intorno a Fosso Pretaro, al confine tra Pescara e Francavilla.
Ieri, la polizia provinciale ha effettuato un sopralluogo a Fosso Pretaro, insieme ai tecnici dell’Aca, del Comune di Francavilla e al vice sindaco di Pescara Enzo Del Vecchio, per cercare di capire quale possa essere la causa dell’inquinamento. È stato accertato uno scarico abusivo proveniente da un’abitazione privata, ma i tecnici hanno escluso che possa essere questa la causa del forte aumento dei colibatteri nell’acqua del mare.
Invece, proprio ieri l’Arta ha inviato all’Aca, alla Provincia di Chieti, alla Asl di Chieti-Vasto e al Comune di Francavilla, i risultati delle analisi su prelievi effettuati nel mese di luglio allo scarico del depuratore comunale in località Pretaro, a Francavilla. Sono stati trasmessi, quindi, a distanza di un mese nonostante nel rapporto venga indicato un allarme. «Si comunica», si legge, «che il campione supera il limite consigliato per il parametro escherichia coli». Il valore di questi ultimi supera di 50 volte il limite massimo. I dati parlano chiaro: sono state trovate 250.000 unità di escherichia coli, contro il limite da non superare di 5.000. Un ritardo nell’invio definito un’anomalia dagli enti interessati.(a.ben.)
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