Multe, 41 milioni di euro non pagati dai pescaresi in 5 anni: il Comune va all’attacco
Il Comune avvia la riscossione coattiva delle contravvenzioni dal 2019 al 2023. La maggior parte delle multe viene rilevata per i divieti di sosta, il transito con il semaforo rosso e la violazione dei limiti di velocità. La metà degli incassi per aumentare le misure di sicurezza nelle strade
PESCARA. Nei giorni in cui l’amministrazione comunale discute sull’importanza di adottare nuove misure per la sicurezza nelle strade, spunta un documento dell’ente che annuncia l’avvio di migliaia di avvisi per recuperare oltre 41 milioni di euro di multe non pagate negli ultimi 5 anni. Si procederà, poi, con la riscossione coattiva nei confronti di tutti quei presunti evasori che hanno commesso infrazioni al Codice della strada dal 2019 al 2023.
GIRO DI VITE
L’amministrazione comunale sembra determinata a recuperare questa grossa somma, di cui la metà dovrà essere utilizzata per legge per aumentare la sicurezza stradale. In proposito, giovedì scorso il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno della maggioranza per invitare il sindaco Carlo Masci e la sua giunta ad adottare una serie di misure per rendere le strade più sicure. Tra queste, maggiori investimenti sulla sicurezza, un incremento delle strade con limite a 30 all’ora nelle zone più pericolose, dossi per rallentare la velocità, attraversamenti pedonali illuminati. Bocciata, invece, la proposta della consigliera della lista Radici in Comune Simona Barba per istituire zone 30 in tutta la città.
I proventi delle vecchie multe, quindi, dovranno servire per il 50 per cento per la sicurezza. La somma da recuperare, del resto, è molto alta. Da qui, la decisione di accelerare le procedure per il recupero. Al riguardo, il comandante della polizia locale Danilo Palestini, in qualità di dirigente del settore, ha firmato qualche giorno fa una determina che prevede l’approvazione delle liste di carico per l’emissione di ruoli per la riscossione coattiva delle infrazioni al Codice della strada comminate negli anni 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023. «Alcune sanzioni al Codice della strada», si legge nell’atto, «non sono state pagate nei termini di legge e, quindi, si rende necessario provvedere in toto all’iscrizione a ruolo delle stesse, al fine di recuperare in modo coattivo le relative sanzioni».
EVASIONE MILIONARIA
Secondo gli accertamenti effettuati dalla società di riscossione del Comune Adriatica risorse, sulla base del flusso informatico delle sanzioni al Codice della strada non pagate, trasmesso dagli uffici dell’ente, sono emersi i seguenti dati. Nel 2019, risultano ancora da pagare multe e relative ingiunzioni per 2.060,78 euro tra sanzioni, maggiorazioni e spese di procedura e notifica; nel 2020, 20.650,69 euro; nel 2021, 14.268.076,31 euro; nel 2022, 10.706.710, 45 euro; nel 2023, 16.056.951,5 euro. Per un totale di 41.054.449,73 euro, di cui 30.371.415,73 euro di sanzioni, 9.279.720,63 di maggiorazioni, 1.403.313,37 di spese di notifica. L’evasione nasce dal gran numero di multe elevate negli ultimi cinque anni. Secondo precedenti dati forniti dal Comune, la maggior parte delle multe viene rilevata per i divieti di sosta, il transito con il semaforo rosso segnalato dai T-red, la violazione dei limiti di velocità. Nel dettaglio, sono stati notificati nel 2019 2.829 verbali; nel 2020, 2.830; nel 2021, 1.288; nel 2022, 1.109; nel 2023, 1.555.
MULTE ANNULLATE
L’amministrazione comunale, tuttavia, ha dovuto procedere anche all’annullamento di centinaia di multe perché i cittadini responsabili delle infrazioni sono risultati deceduti o sottoposti a procedura fallimentare prima dell’emissione dei ruoli. L’importo non riscosso per il quale si è dovuto procedere alla cancellazione ammonta a 574.549,09 euro.