Penne, Comune a rischio dissesto interviene la Corte dei conti

La magistratura contabile ha chiesto la documentazione sullo stato finanziario dell’ente vestino per accertare se l’amministrazione è ancora in condizione di andare avanti

PENNE. La Corte dei Conti ha chiesto all’amministrazione comunale di Penne una documentazione dettagliata per poter prendere realmente atto della situazione finanziaria del capoluogo vestino. Le difficoltà economiche dell’ente pennese hanno indotto la magistratura contabile a richiedere un approfondito rendiconto.

«Si tratta di una forma di controllo in più per monitorare gli atti del Comune», fa sapere l’assessore al bilancio del Comune di Penne, Valeria Di Luca. La Corte ha bisogno insomma di capire se l’amministrazione pennese sia ancora in grado di fornire le necessarie garanzie finanziarie per continuare a governare la città. Il rischio default c’è, è dietro l’angolo, e toccherà alla segretaria generale dell’ente, Nunzia Buccilli, e alla responsabile comunale del settore finanze, Antonella Cicoria, le stesse che nel corso dell’ultimo consiglio comunale hanno allertato l’assise civica per la difficile situazione finanziaria dell’ente, produrre la documentazione necessaria per accertare se c’è il rischio di dissesto economico.

A pendere come una spada di Damocle sulle casse del Comune, guidato dal sindaco Rocco D’Alfonso, la maxi ingiunzione di pagamento di 800 mila euro avanzata dalla Ecoemme di Montesilvano, che a Penne si occupa della raccolta dei rifiuti, dello spazzamento e di altri servizi di igiene urbana; le mancate vendite immobiliari, con il protocollo comunale che non ha ricevuto nessuna offerta per i beni oggetto delle dismissioni; le concessioni di diritto di superficie per impianti fotovoltaici che non si sono concretizzate. In questa bufera di conti in rosso l’amministrazione comunale, con una maggioranza che a forza di riunioni sta tentando di ricompattarsi attorno al primo cittadino, deve anche decidere se far ricorso o meno al decreto anti-dissesto varato dal Governo Monti per quei Comuni vicino al default.

Una situazione ingarbugliata insomma e che pone l’attuale governo cittadino davanti ad uno dei periodi più neri dal momento del suo insediamento. Il sindaco, intanto, ha tenuto a precisare che l’accordo con la Soget per la riscossione delle cartelle Ici 2007 prevede un aggio per la società del 18% non sull’accertato, come ha erroneamente sostenuto il gruppo del Pdl , ma sul riscosso.

Stadio Colangelo

«I problemi dello stadio Fernando Colangelo sono reali, non devo certo essere io a nasconderli». Con queste parole il consigliere delegato allo sport Giancarlo Malachi ha preso di petto il problema delle carenze dello storico impianto sportivo pennese, sollevato dalla società del Penne Calcio. «Come amministrazione, in estate, ci siamo adoperati, con un investimento di circa 10 mila euro, per sistemare gli spogliatoi del vecchio comunale dimostrando impegno e volontà nel migliorare la situazione delle strutture sportive. Il Penne Calcio, però, prima di lamentarsi solamente, dovrebbe quantomeno stabilire un piano di rientro economico per il pagamento dei canoni arretrati, circa 13 mila euro, come ad esempio ha effettuato la società sportiva della Pro Penne». Secondo il consigliere comunale, dunque, la verità è nel mezzo e, se è vero che la struttura del Colangelo non dà ampie garanzie alle società sportive, è pur vero che la maggior parte di esse ha in questi anni evitato di pagare i canoni d’utilizzo. Il Comne deve incassare complessivamente una cifra che si aggira attorno ai 30 mila euro dalle società che negli ultimi anni hanno usufruito del vecchio stadio, dal 2004 intitolato alla memoria di Fernando Colangelo. «Solo l’ormai scomparso Penne 96 ha regolarmente pagato i canoni. I soldi che riceveremo dai piani di rientro andrebbero rinvestiti tutti per migliorare la sicurezza e la funzionalità dell’impianto», ha concluso Malachi.

Francesco Bellante

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