Pescara: addio a Di Francesco, il fotografo dei tramonti che raccontava la città
Aveva 74 anni. Dopo un malore, era stato ricoverato in ospedale ed era risultato positivo al Covid. Oggi alle 15 l’ultimo saluto
PESCARA. «Ora volerai con i tuoi gabbiani e nessuno potrà più fermarti». È solo uno dei tanti messaggi che nelle ultime ore stanno affollando Facebook per ricordare Guerino Di Francesco. Fotoamatore appassionato, con i suoi scatti ha raccontato Pescara. Lo ha fatto partecipando a tanti eventi culturali, seguendoli sempre con la sua macchinetta fotografica, e ancor di più attraverso le immagini del Ponte del Mare, dei pescatori, della pineta dannunziana, delle montagne. E dei gabbiani, che amava tanto e il cui volo libero e veloce è riuscito più volte a fermare nel tempo con il suo obiettivo.
LE GRANDI PASSIONI Classe 1946, Guerino era di Pescara e per diversi anni è stato agente di commercio, lavoro che aveva lasciato a causa di alcuni problemi di salute. Da allora si era dedicato alle sue grandi passioni: la pittura e la fotografia. Ma era quest'ultima a farlo esprimere al meglio.
«Le tue splendide foto ci hanno accompagnato per molti anni. Ci mancherai», si legge sulla sua bacheca. «È stato bello vedere con i tuoi occhi» e poi ancora «Le tue foto ti faranno vivere per sempre». L'ultimo post pubblicato da Di Francesco risale a giovedì scorso, quando piangeva la morte di Paolo Rossi. Ora è la sua improvvisa scomparsa a 74 anni ad avere scosso la moglie Titina, il fratello Marino, i cognati, i nove nipoti e i tantissimi che lo conoscevano.
Alcuni giorni fa Di Francesco aveva avuto un malore. Trasportato in ospedale, è emersa la positività al Covid. Il virus ha aggravato le patologie di cui soffriva, il fotoamatore è stato intubato e la situazione è precipitata.
LA MOGLIE TITINA «Aveva un carattere solare, allegro. Era sempre con la battuta pronta», ricorda tra le lacrime, la moglie Titina, che avrebbe festeggiato l'anno prossimo i 50 anni di matrimonio con Di Francesco.
«Anche in caso di qualche bisticcio, Guerino non rimaneva mai imbronciato, mi si avvicinava e mi faceva passare subito tutto. Il mare era la sua passione e amava scattare foto dei tramonti dalla finestra di casa. Era un genio della fotografia».
«Era un uomo fantastico», racconta un'amica, Maria Antonietta Guerra. «Tutto quello che so della fotografia, lo devo a lui. Lo conobbi tanti anni fa durante una festa di Sant'Andrea e da allora siamo diventati molto amici. Una persona come lui non si trova facilmente e la sua morte è stata un fulmine a ciel sereno. Lo chiamavano il re dei gabbiani per via delle foto che faceva. Era come se si mettessero in posa di fronte al suo obiettivo».
UN UOMO SPECIALE Era un uomo benvoluto da tutti. Una persona speciale. Le nostre albe mi mancheranno tantissimo, e sono sicura che anche la nostra Bella Addormentata sentirà la sua mancanza». Molti scatti di Di Francesco accompagnavano le conferenze dello storico Camillo Chiarieri. «Gli avevo chiesto anni fa se potevo usarli citando l'autore, rivela Chiarieri. «Mi aveva detto che non ce n'era bisogno. Lui era così: una persona disponibile e gentile, sempre. Per questo misi il suo nome su ogni singola fotografia e l'ho sempre pubblicamente ringraziato, perché comunque a persone tanto belle puoi solo dire grazie. Non rincorreva la fama o la visibilità. Lui fotografava perché gli piaceva. Era una persona a modo, di cuore, dall'animo candido e la gente gli voleva bene». Ha ricordato la sua grandissima sensibilità anche il fotografo Gianni Iovacchini, amico di Di Francesco. «Ci conoscevamo da almeno 40 anni. Era una bellissima persona. Un uomo molto semplice. E questa era la bellezza delle sue foto, capaci con spontaneità, di rispecchiare la sua sensibilità d'animo». I funerali sono previsti oggi alle 15, nella chiesa San Nunzio Sulprizio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA