Pescara, confiscato il super yacht registrato nel paradiso fiscale
L’imbarcazione batteva bandiera panamense per non pagare le tasse in Italia. Adesso andrà all’asta per 57 mila euro
PESCARA. Lo yacht con cucina, salotto e camera da letto con gli specchi e l’aria condizionata, registrato nel paradiso fiscale di Panama per non pagare le tasse in Italia, è stato confiscato e andrà all’asta per ripagare il fisco evaso. L’imbarcazione chiamata Just in case, sequestrata dal reparto aeronavale della finanza nel 2011, sarà battuta il prossimo 30 gennaio con una base di 57.600 euro. La conferma arriva con la pubblicazione dell’annuncio sul bollettino dell’Istituto delle vendite giudiziarie (Ivg). La barca di 13,29 metri, con due motori da 390 cavalli, è ormeggiata al porto turistico Marina di Pescara, nell’area della finanza. Sempre in acqua da tre anni, senza lo straccio di una manutenzione e «piena di alghe», «sicuramente necessita di interventi di manutenzione accurati e costosi», dice una perizia sullo yacht del 1999.
La confisca, decisa con una sentenza del 6 febbraio scorso, e la vendita all’asta dello yacht sono gli ultimi passaggi di un caso giudiziario iniziato con il sequestro risalente al verbale del 7 marzo del 2011: un’operazione, quella del Roan della finanza coordinata dal pm Anna Rita Mantini, che ha portato alla denuncia per il reato di contrabbando di due pescaresi, 48 anni e 51, gli utilizzatori della barca di lusso in Italia e ormeggiata in pianta stabile proprio al porto turistico.
Durante l’indagine, la finanza ha accertato che lo yacht della casa costruttrice Azimut, con un valore di mercato stimato nel 2011 in circa 270 mila euro, è stato utilizzato regolarmente dai pescaresi aggirando il fisco e senza mai lasciare le acque nazionali. L’armatore, una società panamense, non ha adempiuto ad alcuna dichiarazione doganale e così sono scattate le segnalazioni per contrabbando e il sequestro dello yacth. È proprio l’ormeggio continuato a Pescara ad aver fatto scattare gli accertamenti dei finanzieri: tenendo sotto controllo i movimenti del natante, arrivato al porto turistico almeno due anni prima, gli uomini del Roan si sono accorti che lo yacht non ha mai lasciato le acque europee. Un periodo nel quale i finanzieri hanno verificato la presenza ininterrotta nelle acque nazionali per oltre 18 mesi, limite temporale oltre il quale scattano una serie di adempimenti fiscali.
Durante il procedimento giudiziario, i pescaresi finiti indagati non sono riusciti a dimostrare il contrario tanto che le tesi di finanza e procura hanno retto nei successivi gradi di giudizio fino ad arrivare alla confisca.
Ma la vendita all’incanto non rappresenta un’entrata certa e non è detto che ripagherà dell’intero importo evaso: il 30 gennaio, lo yacht sarà battuto, nella sala di via Arrone, a 57 mila euro e se non ci saranno acquirenti e l’asta sarà proclamata deserta, quindi, il prezzo si abbasserà per le successive vendite. La cifra, infatti, potrebbe portare proprio a un’ipotesi del genere: pochi potrebbero essere gli interessati a staccare un assegno circolare di tale portata. «La nautica», dice ancora la perizia, «è tra le categorie più penalizzate dalla crisi. Il mercato di imbarcazioni di varie lunghezze rimaste a terra è vastissimo e, praticamente, paralizzato, a causa delle spese di manutenzione e dalla paura di verifiche fiscali e amministrative che accompagnano la proprietà dei beni di lusso». Modelli simili, ma più accessoriati, sono venduti fino a 130 mila euro ma «la barca è priva di teak sul ponte, radar, ice maker, elettronica aggiornata, pertanto la quotazione subisce un drastico ribasso anche per l’incertezza relativa al funzionamento generale». E poi non è possibile pagare a rate: «Il prezzo va saldato prontamente e per intero», recita il regolamento delle vendite all’asta. Inoltre, il prezzo sarà «maggiorato dei diritti Ivg al 10 per cento, dell’Iva al 22 per cento sui diritti Ivg, dell’imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro, di 16 euro per il bollo e di 2 euro per la quietanza da apporre sulla fattura di vendita».
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