Ristoratore picchiato e rapinato in centro

L’aquilano Giovanni Pucci, titolare di Thomas, aggredito di notte in viale Regina Elena: «I due banditi mi hanno seguito»
PESCARA. Aggredito alle spalle, buttato a terra e rapinato dell’incasso degli ultimi giorni di 2.800 euro: è successo alle due di ieri notte al titolare del ristorante Thomas, in via Regina Elena. «Se non mi prendevano qui mi avrebbero preso sotto casa», dice Giovanni Pucci, aquilano di 31 anni, «perché dopo la chiusura mi hanno sicuramente seguito».
Eppure ieri notte non si è accorto di nulla l’impreditore da sette mesi titolare dello storico locale alle spalle di piazza Salotto, il quale solo per scrupolo, dopo essere andato via con l’auto, è voluto ripassare al ristorante. «Pochi minuti prima», racconta, «avevo chiuso il locale con il ragazzo, il quale però aveva dimenticato di sistemare una cosa, ed è rientrato. Io sono andato via ugualmente con l’auto ma poi, all’altezza di via Muzii, mi è venuto il pensiero di andare a controllare che avesse chiuso bene la porta. E sono tornato in via Regina Elena». La strada è buia, «come sempre» rimarca Pucci, il quale in tutta fretta imbocca dalla riviera via Mazzini, accosta la macchina in via Regina Elena, subito dopo l’incrocio (di fronte ai cassonetti dell’immondizia), e corre a vedere se la porta è chiusa bene. È tutto a posto e in una manciata di secondi Pucci sta già tornando alla macchina. Ma non sa quel che l’aspetta.
«Mai potevo immaginare che ci fosse qualcuno, anche perché», riferisce il ristoratore, «sia per raggiungere il locale, sia per tornare alla macchina ho dovuto attraversare via Mazzini, e per farlo mi sono fermato a guardare la strada. E non c’era un’anima».
Invece qualcuno c’è, e si materializza all’improvviso a suon di botte, senza parlare. «Dopo aver attraversato ho sentito dei passi dietro di me, ma non gli ho dato peso, anche perché ero praticamente arrivato all’auto. E non mi sono girato neanche quando quei passi si sono fatti improvvisamente più veloci, perché a quel punto è stato proprio un attimo, tutt’uno con la botta violentissima che ho ricevuto da dietro e che mi ha fatto cadere a terra. Non ci ho capito più niente. Mi ricordo solo che quando ho rialzato la testa ho visto due persone correre lungo via Regina Elena, verso nord, ma quando erano già a una decina di metri . Evidentemente, con quella botta violentissima, devo aver perso i sensi». Quando si riprende, mentre i due banditi scappano, Pucci si ritrova con il giubbino strappato e «tutto per aria: non avevo più i soldi, ma il resto, dalle chiavi agli altri effetti personali, era tutto sparso per terra». Dolorante e sotto shock («sembrava un colpo di quelli che si tirano al rugby») l’imprenditore aquilano chiama i soccorsi. Nella centralissima via Regina Elena arrivano ambulanza e polizia. Pucci viene trasportato in ospedale dove per i lividi e le contusioni i gli viene fatta una prognosi di dieci giorni.
«Siamo arrivati al fondo», commenta l’imprenditore, «a Pescara lavoro da tanti anni, ma ne stanno succedendo troppe». Si riferisce al ginecologo e all’avvocato rapinati nei rispettivi studi da banditi armati di pistole negli ultimi due mesi, ma anche alla rapina subìta da Ezio Romanelli, il gestore dello stabilimento Tre Palme che a metà agosto fu rapinato dell’incasso dai banditi che lo affrontarono sotto casa con una mazza di ferro. Anche in quel caso era notte, era il centro e la strada era buia.
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