L'ex Aurum rinasce con Rosarubra Zen, nuova offerta per il territorio all’insegna di qualità e relax
Oggi la presentazione. La proposta per il cliente sarà il più possibile variegata non solo dal punto di vista culinario, ma anche sotto il profilo del divertimento
CITTA’ SANT’ANGELO. Una nuova offerta per il territorio all’insegna della qualità e del relax, con una proposta al cliente che sia il più possibile variegata non solo dal punto di vista culinario, ma anche sotto il profilo del divertimento. Nasce con questi presupposti il ristorante ‘Rosarubra Zen’, in Strada Lungofino 5 a Città Sant’Angelo, riqualificando quella che era la sede storica dell’Aurum. Oggi la presentazione. Il ceo di Rosarubra Group, Riccardo Iacobone, spiega che “ci siamo informati con la proprietà, l’Ilva di Saronno, e loro hanno dato la disponibilità all’acquisizione. Siamo orgogliosi di avere un distillatore in rame che proviene proprio dall’ex Aurum di Città Sant’Angelo. Le uve continuiamo a farle a Torano Nuovo, mentre per questo posto abbiamo pensato a un altro progetto”.
Tutto nasce dall’esperienza di ‘Rosarubra Mood’, nel centro di Pescara, grazie alla quale "abbiamo capito che potevamo ampliare quel concetto di condivisione – prosegue Iacobone – realizzando a Città Sant’Angelo un nuovo locale che fosse ancora più strutturato, con vini abbinati a cibi sempre di livello, mai banali. Ovviamente dietro a tutto c’è sempre il concetto del vino, che per noi resta molto importante. Pensiamo a una cantina che abbia una struttura legata al food, alla ristorazione, per comunicare il proprio prodotto e creare un tutt’uno. Il nome ‘Rosarubra Zen’ è evocativo di pace e rilassamento: qui non c’è spazio per la frenesia, vogliamo che diventi un posto dove si possa godere del cibo e dei nostri vini in un’experience globale che evochi tranquillità”.
La carne proviene dalla tenuta biodinamica della Tenuta Rosarubra e comprende altresì il ‘Truentum’, un pollo abruzzese molto rustico e di provenienza antica che, per quanto riguarda il nostro territorio, ha fatto la sua comparsa ufficiale in visione nel 2011 a Sant’Egidio alla Vibrata in occasione della Mostra avicola del centro sud. Ampio spazio verrà dato, tuttavia, anche ai vegetali: è da segnalare, a tale proposito, la presenza di una carciofaia.
Rosarubra Zen, la cui inaugurazione è prevista il 23 gennaio, sarà diretto da Moreno D’Antuono, chef abruzzese che ha “vissuto” la ristorazione in Europa ma ama fortemente la sua regione: “Io mi sono sempre focalizzato sul gusto, dando grande rilievo alla scelta della materia prima”, riferisce a Il Centro. “Sono più di 25 anni che faccio questo mestiere, e ad oggi sono arrivato a un’importante consapevolezza: secondo me uno chef deve avere una coscienza professionale, capendo il momento storico che stiamo vivendo e realizzando piatti che il cliente riesca a riconoscere, altrimenti quando torna a casa non riporta niente con sé. Quando il piatto torna indietro con metà delle cose non mangiate, io mi preoccupo. La mia è una cucina territoriale, pensata e approvata. Quella di Rosarubra Zen sarà una cucina abruzzese ma, poiché non vogliamo darci limiti, potrà comprendere qualche elemento fusion”.
Al riguardo il sous chef Danilo Nigro, che sarà accanto a D’Antuono in questa nuova avventura, aggiunge: “Io non penso solo a un menu standardizzato ma ipotizzo, magari, la possibilità di variare, unendo culture e sapori e valorizzando al meglio i nostri prodotti, dando loro un filo logico e creando una filiera”. Nigro, appena rientrato dal prestigioso “Den” di Tokyo, porterà così il suo tocco personale e una grande passione per l’Oriente, arricchendo di conseguenza la proposta gastronomica del locale.
“Con il nuovo ristorante Rosarubra Zen – conclude D’Antuono – vogliamo creare un luogo dove la tradizione incontri l’innovazione, regalando ai nostri ospiti un’esperienza culinaria capace di raccontare con eleganza la passione e la ricchezza della nostra terra, attraverso il cibo e il vino. E anche il prezzo finale dei piatti è importante. Oltre alla carta non escludiamo di organizzare cene spettacolo ed eventi di altro tipo, perché un ristorante può avere diverse sfaccettature”.
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