PESCARA

Spray urticante contro il proprietario del barboncino: cugini arrestati

Hanno 19 e 20 anni, avevano concordato l'appuntamento per acquistare il cucciolo dopo l'annuncio online. La fuga su una minicar, ma la vittima li riconosce

PESCARA. Due cugini pescaresi di 19 e 20 anni finiscono agli arresti domiciliari per la rapina di un cucciolo di barboncino, sottratto al proprietario con l’inganno e non solo. Per il giudice sussistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due che non sarebbero neppure nuovi a questo tipo di “acquisti”.

La vicenda nasce da un annuncio sul sito Subito.it. Uno dei due cugini contatta il numero del sito per acquistare un cucciolo di barboncino, usando peraltro un cellulare dal quale gli investigatori sono poi immediatamente risaliti all’autore della rapina. Il giovane prende accordi con il venditore: il cane è senza microchip e costa 950 euro.
L'appuntamento è per il giorno dopo (l’8 aprile scorso) per definire la vendita dell’animale. All’incontro si presentano due giovani che la parte offesa descriverà poi agli investigatori in maniera dettagliata e ricca di particolari. E in quell’occasione, mentre uno dei due prende in braccio il barboncino per ammirarlo da vicino, l’altro tira fuori una bomboletta di spray urticante e lo spara sul volto del venditore.

Poi i due si danno alla fuga salendo su una minicar che viene notata non solo dalla vittima, ma anche da un altro testimone che non riconosce però i due rapinatori.
Le successive indagini permettono di accertare che l’utenza con la quale uno dei cugini aveva preso contatto con il venditore era intestata proprio a uno dei due arrestati. Vengono visionate le riprese filmate delle telecamere del posto che inquadrano quella minicar grigia con una banda adesiva nera, la stessa descritta dalla vittima che, al momento del riconoscimento fotografico indica entrambi i ragazzi che lo avevano rapinato del cane.

Ma l’indagine della Procura ha poi permesso di accertare che i due giovani, qualche settimana dopo quella rapina, avevano agito in fotocopia, per rapinare di un cellulare un inserzionista che aveva messo il telefonino in vendita sullo stesso sito. E sempre con la stessa tecnica: appuntamento, spray urticante e fuga.

«Appare evidente», scrive il gip nella misura, «che si tratta di soggetti dediti alla commissione di tale tipologia di reato, che determina un elevato pericolo di reiterazione di delitti, la cui gravità è compatibile con l’applicazione di misure cautelari anche di natura custodiale». Arresti domiciliari per entrambi, e venerdì interrogatorio di garanzia.
Lo scorso giugno, in via Villetta Barrea, al confine con Villa Raspa, un altro venditore era stato derubato e sempre dal falso acquirente che, in quel caso, si era presentato sotto casa del proprietario del mezzo deciso all’acquisto. E dopo un veloce scambio di battute su quell’affare che ormai sembrava fatto per entrambi i protagonisti di quella compravendita, la richiesta dell’acquirente: “sento uno strano rumore del motore, la posso provare?” Come dire di no? Ma l’esito, per il proprietario della moto, è stato dei peggiori: il cliente si è messo in sella e non è più tornato.